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Musica

Joan as Police Woman e Benjamin Lazar Davis al Monk: la recensione del concerto

Domenica, 27 Novembre 2016 23:36

Venerdì 25 Novembre Joan as Police Woman e Benjamin Lazar Davis hanno suonato al Monk a Roma, noi eravamo lì e vi raccontiamo come è andata

L'artista Americana è senz'altro affezionata all'Italia. Ci torna con frequenza e non si risparmia nelle date quando torna a trovarci. Parlo di Joan as Police Woman, in tour in questi giorni con il suo "Let it be you Tour"al fianco di Benjamin Lazar Davis, polistrumentista e cantautore di Brooklyn . Venerdì 25 novembre i due hanno fatto tappa a Roma al Monk Club di Via Mirri, Radio Libera Tutti c'era.

Let it be you è il titolo dell'album che i due hanno sfornato a fine ottobre scorso, reduci dalle rispettive esperienze africane, e che ora stanno portando in giro a far ascoltare. E' una serata piuttosto calda per la stagione e mi aspetto una buona presenza di pubblico anche se alla fine in sala saranno non più di circa 350 persone.

Alle 23.15 il quartetto è sul palco del Monk. I primi brani danno come prevedibile precedenza all'ultima creatura discografica. Si parte con Satellite, Magic Lamp e Let it be you. Per Hurts so bad Joan "si fa da parte", lascia le tastiere ed il microfono per imbracciare la chitarra: qui la voce è solo quella di Lazar. Per Feed the light ( tratto dal primo album Real Life di dieci anni fa) la voce è di nuovo quella della Wasser ( il nome all'anagrafe della cantante di Biddeford).

Il primo album è il più premiato in scaletta oltre, come ovvio, l'ultimo. I brani vanno via uno dopo l'altro e l'atmosfera si scalda man mano. La voce di Joan è, come m'era già capitato di ascoltare dal vivo, ( Auditorium Parco della Musica in una serata tutta al femminile con Cat Power e Suzanne Vega) strepitosa.

Il pop che strizza l'occhio all'elettronica del nuovo album stenta un pò a convincermi del tutto e le cose migliori le ascolto con i singoli Broke me in Two e la title track Let it be you. Insomma, l'alchimia tra i due sembra poco fruttuosa. Quando si passa però agli album precedenti tutto torna sotto controllo ed escono fuori le qualità davvero buone dei due musicisti, supportati egregiamente dagli altri componenti della band.

Il pubblico apprezza e la cantante a chi l'ascolta chiede come sia andata in questi cinque mesi ( era stata proprio al Monk di recente) e confessa: "I love this place, it's so fucking cool!"

Sta quasi per terminare la serata quando ricorda le altre due tappe italiane del tour a Milano e Bologna: " Ditelo ai vostri amici". E' scoccata la mezzanotte ed un quarto quando dopo un'ora esatta la band esce. Appena due minuti e si torna in scena per i bis. Due versioni rivisitate di Station e The Ride chiudono con classe l'appuntamento romano tra gli applausi. Ancora una bella serata di musica sotto il tetto del club capitolino.

Foto e racconto della serata a cura di Alessandro Giglio

Questa l'intera scaletta del concerto:

1. Satellite

2. Magic Lamp

3. Let it be you

4. Hurts so bad

5. Feed the light

6. Save me

7. Easy Money

8. To be loved

9. We don't own it

10. Get direct

11. Broke me in two

12. Violent dove

13. Holy city

14. Overloaded

15. The Magic

16. Station

17. The ride