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Il giorno dei martiri : L'Etiopia ricorda le vittime

Mercoledì, 19 Febbraio 2014 01:56

Il 19 Febbraio 1937 ( corrispondente al 12 di Yekatit ) in seguito al fallito attentato al vicerè Graziani, si scatenò in Etiopia una delle rappresaglie più cruente della storia italo-etiopica. Ancora oggi si celebra il Sema’etat Qen ( giorno dei martiri ) per ricordare le migliaia di morti che l'esercito fascista provocò per vendetta tra i civili etiopi.

Radunatosi per una cerimonia ufficiale ad Addis Abeba, il vicerè Graziani e altri gerarchi e ufficiali fascisti, vennero attaccati da due giovani ragazzi etiopi membri della resistenza. In seguito al lancio di otto bombe a mano morirono sette membri dell'esercito fascista e altri 50, tra cui lo stesso Graziani, rimasero feriti.

Dopo poche ore si scatenò una rappresaglia per le strade di Addis Abeba, sotto il comando del federale fascista , Guido Cortese, centinaia di squadre d'azione seminarono morte per la capitale etiope, non facendo distinzioni per sesso o età, e arrivando a bruciare vivi nelle loro case gli ignari civili.

La rappresaglia durò per giorni e si stimò circa la perdita di 30.000 vite di civili etiopi.

" Nei tre giorni successivi Addis Abeba conobbe l'inferno. Non vi era un attimo di silenzio, Nessuna tregua, sia di giorno che di notte. Sempre spari e raffiche di mitra. Il tutto accompagnato da urla strazianti di donne, uomini, bambini. Urla come di bestie al macello. Una densa nube di fumo avvolgeva la città. Ovunque si sollevavano lingue di fuoco e spirali di fumo nero, che si mescolavano a quello già galleggiante a mezz'aria e alla tensione da battuta di caccia "

Nei giorni che seguirono, le strade della capitale etiope vennero lasciate coperte dai corpi dei civili uccisi, come ammonimento alla resistenza.

"Non erano i cadaveri di uomini, donne, bambini o anziani ad avermi impressionato. E neppure le mutilazioni genitali e gli organi sparsi per terra. Quello che mi inforcò l'anima con un uncino ricurvo fu la vista di donne incinte, con la pancia squartata e il feto in mostra. Qualcosa di indescrivibile il cui ricordo ancora oggi mi è insopportabile."

Un episodio storico da non dimenticare, perchè fa parte in modo vergognoso della nostra storia nazionale, e in anni in cui a Graziani viene dedicato un sacrario a soli 60Km da Roma, c'è bisogno sempre di più della memoria per non tornare mai più a dover parlare di fatti simili.

"Mi vergogno di ciò che il mio paese ha fatto al vostro"

TUTTI LE CITAZIONI TRA VIRGOLETTE SONO TRATTE DAL LIBRO: " REGINA DI FIORI E DI PERLE" DI GABRIELLA GHERMANDI.