Stampa questa pagina

Fast & Furious 7, la recensione

Giovedì, 02 Aprile 2015 19:14

Finalmente ci siamo, il più travagliato e in parte anche per questo atteso capitolo della saga Fast & Furious esce oggi (2 aprile) nei cinema. Noi di Radio Libera Tutti l’abbiamo vista in anteprima qualche giorno fa.

Non volevo che il giudizio a caldo mi influenzasse troppo e perciò ho atteso qualche giorno per dare un parere quanto più possibile oggettivo. La realtà è che l’adrenalina per il settimo episodio ancora non è scemata, tutto è freschissimo e il tuffo nella dimostrazione di forza  e abilità del regista James Wan che ricorderete sicuramente per  Saw - L’enigmista e le successive edizioni, è una corsa sul filo del rasoio che ti trascina al fianco della Famiglia di Fast & Furious: io ho letteralmente sudato in certi istanti.

Eh sì, di famiglia si può parlare con 15 anni alle spalle di avventure e con l’elemento caratterizzante di questo N.7 ( la morte durante le riprese, anche se non sul set di Paul Walker) che sembra aver ancora rinsaldato il cast.

Dominic Toretto (Vin Diesel) ed il cognato Brian O’Conner (Paul Walker), si godono il meritato riposo dopo gli ultimi successi assieme alle rispettive compagne  Letty (Michelle Rodriguez) e  Mia (Jordana Brewster), col timore di questa che quella vita non sia fatta per Brian.

A risvegliare la banda ci penserà Deckard Shaw  interpretato da Jason Statham,  fratello  del pericoloso Owen Shaw (Luke Evans) incontrato nell’ultimo Fast & Furious.  Non credo serva altro della trama perché in fondo è secondaria e al solito si rischia di svelare troppo.

L’intento è altro: quello di dirvi che il film ti fa stare sempre attento, divertito e sorprendendoti sempre. Esagerato, eccessivo, kitsch e volutamente strabordante Fast & Furious 7 è una esperienza da non perdere. Intrattenimento, azione ed effetti che fanno gridare al miracolo. Auto che si paracadutano da elicotteri e balzano da un grattacielo all’altro. Combattimenti devastanti senza esclusioni di colpi e senza una goccia di sangue versata dai nostri eroi. Se mi venite a dire che non è credibile siete voi che non capite. E’ proprio l’improbabile o meglio l’impossibile col quale si gioca a rendere tutto più divertente. Non vi fate domande e lasciatevi trascinare dal ritmo forsennato: ci sarà di che divertirsi.

Si parla di crisi del settimo anno ma non è il caso di questo film che invece, un po’ anche per il cambio di regista, si giova di linfa nuova e fa capire come l’evoluzione sia netta dal primo episodio del 2001.

Ultime notazioni per l’ospite di lusso Kurt Russel che non si limita alla comparsata. Un cameo invece per Iggy Azalea: la ventiquattrenne cantante australiana si intravede verso l’inizio del film e recita qualche verso nei panni di una amica di Toretto.

Il finale è da brivido per molti versi ma era impossibile non averlo con l’addio che è tributato al compianto Paul Walker. Le auto di Brian e Dom che filano parallele, gli sguardi dei due che si incrociano e scorrono le immagini dei 6 films precedenti. Il bivio, e la separazione, campo lungo e una carrellata verso il cielo: addio Paul!