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AVENGERS: AGE OF ULTRON, LA RECENSIONE

Giovedì, 23 Aprile 2015 21:59

I superoi sono tornati, ma anche i super problemi.

E’ questo il paradigma con cui Marvel Studios e Walt Disney ci danno il bentornato nel secondo film della saga degli Avengers. 

La seguente recensione contiene degli SPOILER (provate a dire che non vi avevo avvisati).

Il primo film fu un successone sotto diversi punti di vista: lodato dalla critica, tanto da esser candidato agli Oscar 2013, e campione di incassi al botteghino (oltre un miliardo e mezzo di dollari a livello globale).
Dopo un simile inizio le aspettative su “Avengers: Age of Ultron” sono schizzate alle stelle, ma il film si sarà poi rivelato all’altezza?
Prima di cominciare ci tengo a sottolineare che questa recensione verrà analizzata da due diverse prospettive, ossia dal punto di vista di uno spettatore comune e dal punto di vista di chi ha amato e letto i fumetti (indovinate chi fa parte della categoria?).
Quindi, iniziamo!

1. Avengers, umani o mostri?

Lo S.H.I.E.L.D. non esiste più (vedi “Captain America: The Winter Soldier”) ed i nostri Vendicatori non sono più sostenuti da un’organizzazione governativa, ma dal patrimonio di Tony Stark (Robert Downey Jr) e dalla guida militare di Capitan America (Chris Evans). Ritroviamo i nostri vecchi amici, Thor (Chris Hemsworth) che ha attualmente rinunciato al trono di Asgard (vedi “Thor: The Dark World”), Occhio di Falco (Jeremy Renner), il “quieto” Bruce Banner (Mark Ruffalo) e la sexy Vedova Nera (Scarlett Johannson). In seguito alla missione in Sokovia, gli Avengers strappano dalle mani dell’Hydra il famigerato scettro di Loki, ed è qui che inizia il bello. Il caro Tony, infatti, scopre una nuova forma di intelligenza all’interno dello scettro e decide di sfruttarla per creare Ultron, un’entità che possa difendere la Terra da qualsiasi minaccia ad essa esterna. Tuttavia è qui che viene a crearsi il nemico di questo capitolo, perché Ultron non è fatto solo di dati e protocolli, è in grado di formulare pensieri ed opinioni proprie, tanto da decretare che la razza umana è un pericolo per sé stessa, gli Avengers per primi. La riflessione che ne deriva, e che ci accompagnerà per tutto il film, è quindi una: dove finisce il salvatore e dove inizia il distruttore?
Ed in effetti, tra civili e città coinvolte negli scontri più disparati, non è una domanda così scontata.

2. La Vedova ed il Bel Fusto

Tra un cocktail e due scazzottate, notiamo che Natasha e Bruce intensificano notevolmente il loro rapporto, tanto che lei è l’unico modo per quietare il dottore quando veste i panni di Hulk. E’ una pennellata d’amore che non dispiace, visto che aggiunge colore, dandoci modo di osservare come due caratteri tanto diversi celino due anime tormentate in modo simile.
Sarebbe tutto meraviglioso, se solo fosse vero. Eh già, perché tutto ciò nei fumetti non si è mai visto, dato che la nostra Romanova lì è innamorata di Occhio di Falco, così come Bruce è innamorato follemente della sua Betty.

3. Visione

Per contrastare la potenza informatica e bellica di Ultron, Tony Stark crea quindi Visione , una forma di vita artificiale simile al nemico, ma puro ed innocente (tanto da essere l’unico a riuscire a sollevare il martello di Thor). La sua sensibilità è più che umana e strega chiunque, anche il più cinico, senza contare che a vestirne i panni c’è Paul Bettany, ossia la voce del nostro caro Jarvis.
Ho amato la fisicità e l’uniforme di Visione, così come la scelta dell’attore, ma se vogliamo dirla tutta, in realtà viene creato da Ultron stesso, a cui poi si ribella proprio quando i Vendicatori stanno per essere schiacciati.
Era così bella quella versione.

4. L’umorismo

E’ vero che in molti si lamentarono del clima del primo capitolo, o meglio delle battute riciclate all’infinito che troviamo in tante commedie disneyane, ma qui si esagera. E capiamo che il bravissimo sceneggiatore, Joss Whedon, l’ha presa un po’ sul personale, perché il film presenta una quantità a volte imbarazzante di parolacce.
Eh, i bei tempi delle mezze misure e delle mezze stagioni.
Vogliamo il parere del signor Ortolani.

5. Scarlet Witch e Quicksilver

Vi ricordate i due tizi rinchiusi nelle celle nella scena dopo i titoli di coda del secondo film di Captain America? Ecco, qui entrano in scena.
Nel film sono Wanda e Pietro, fratelli gemelli che si misero nelle mani dell’Hydra per acquisire dei poteri e vendicarsi di Stark. Sì, perché i genitori morirono in seguito ad una granata prodotta dalla Stark Industries. In seguito agli esperimenti lui sviluppa la super velocità e lei delle capacità telecinetiche ed ipnotiche.
Danno filo da torcere ai buoni, fino a quando capiscono che Ultron vuole far fuori l’intera razza umana, e lì diciamo che rivalutano un secondo la loro posizione. Li vediamo quindi combattere gloriosamente al fianco degli Avengers, fino a quando Pietro si sacrifica per salvare Occhio di Falco e Wanda, seppur disperata, decide di restare coi Vendicatori.
Ora…
Tanto per cominciare Wanda e Pietro non sono frutto di esperimenti, ma Mutanti, e per essere precisi sono nientedimeno che i figli di Magneto. Sì, esatto, il cattivo degli X-men. In tutto il film ci fosse una volta di numero in cui i nostri personaggi usano il loro “nome d’arte”, praticamente ci arrivi solo se hai letto i fumetti. Scarlet qui è un supereroe non male, ma la verità è che ci troviamo davanti all’arma della Marvel, signore e signori. La vera Scarlet Witch è in grado di distorcere lo spazio-tempo, alterare le probabilità, può praticamente influire sulla realtà e modellarla a suo piacimento. E lo fa col solo uso del pensiero.
Vogliamo parlare della morte di Quicksilver?
In realtà in questo capitolo sarebbe spettato ad Occhio di Falco uscire di scena, ma che vuoi fare, ha famiglia..
Infine, ma cos’è il costume che indossa Scarlet alla fine del film?
Una specie di trench dai riflessi del colore indefinito tra l’arancio metallico ed il rosso fiamma. Scherziamo?
Qualcuno chiami Enzo Miccio.

In conclusione, bel film, consigliato a tutti, ma se siete dei fan Marvel, beh, fatevi coraggio.
Che la forza sia con voi.