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GHOST IN THE SHELL (2017): perché guardarlo e perché no

Giovedì, 23 Marzo 2017 19:59

Il 30 marzo uscirà in Italia la versione live action del capolavoro cyberpunk diretto nel 1995 da Mamoru Oshii: scopriamo insieme perché guardarlo.

Perché si dovrebbe guardare un remake di un anime uscito ben 22 anni fa? Scarlett Johansonn a parte, il motivo è semplice, perché Ghost in the Shell è il cult cyberpunk per eccellenza. Ma sarà così anche per la versione americana?

Partiamo subito dicendo che appena uscito nel ’95 il film di Mamoru Oshii non ha riscosso un gran successo al botteghino, ma questo non gli ha impedito col tempo di diventare un cult e soprattutto una pietra miliare per il genere cyberpunk.

La storia, ambientata in una futuristica Tokyo, ha come protagonista il Maggiore Motoko Kusanagi (interpretata da Scarlett Johansonn) che dirige la squadra operativa della Sezione di Pubblica Sicurezza 9, o semplicemente Sezione 9.

Il loro compito è quello di impedire ogni forma di attacco terroristico o comunque di mantenere l’ordine all’interno della Nazione. Voi direte, beh nulla di nuovo no? E invece sbagliate, dato che non è affatto semplice districarsi in un mondo perennemente connesso alla rete (in gergo cyberspazio) e popolato per la maggior parte da cyborg. I pericoli possono essere ben più complessi e difficili da scovare, in quanto molte persone hanno sostituito il proprio cervello con uno cibernetico e questo comporta tutti i vantaggi (e gli svantaggi) di avere un potentissimo computer che ci portiamo sempre dietro e che viaggia alla velocità del pensiero

Quindi sarà il classico film d’azione/fantascienza tutto inseguimenti e sparatorie? È proprio qui che viene il bello e che rende Ghost in the Shell un capolavoro. Infatti la storia tratta un tema molto maturo e difficile, l’ esistenza dell’anima. Si avete capito bene, un film di fantascienza che parla di come possa esistere un’anima in un mondo popolato da esseri completamente o parzialmente artificiali.

E come ci riesce? Mamoru Oshii ci è riuscito grazie alla stupenda ambientazione, le musiche fantastiche e soprattutto ai dialoghi. I dialoghi dell’anime di Ghost in the Shell ci permettono veramente di capire lo stato d’animo dei protagonisti e di come si sia evoluto il loro pensiero riguardo una cosa talmente astratta ma così materializzata in un futuro dove le Intelligenze Artificiali la fanno da padrone e tutto è automatizzato.

ghost in the shell 2017 trailer ed

Ed è proprio questa la mia paura, riusciranno gli americani a riproporre lo spiritualismo che caratterizza spesso le opere giapponesi? Io spero tanto di sì, anche se chi come me conosce a fondo l’anime (anche le altre versioni ahimè meno riuscite) avrà notato dal trailer che alcune scene sono riprese quasi alla perfezione, ma gli argomenti trattati potrebbero essere differenti.

Comunque sia io consiglio di guardare prima i capolavori di animazione, rispettivamente: Ghost in the Shell del 1995 (non il restyling del 2008 in cui hanno cambiato i dialoghi) e Ghost in the Shell: L’attacco dei Cyborg del 2004. In questo modo si avrà un quadro completo dell’opera cyberpunk per eccellenza.

Il trailer del film che uscirà il 30 Marzo:

di Jacopo Fornaro