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Il Berretto a sonagli, l’attuale modernità pirandelliana in un mondo d’immagine

Sabato, 26 Novembre 2016 20:02

Dal 22 Novembre al 4 Dicembre va in scena il Berretto a sonagli al teatro Sala Umberto di Roma, adattamento da Luigi Pirandello.

Il berretto a sonagli, in scena dal 22 Novembre al 4 Dicembre, con protagonista Gianfranco Januzzo e regia di Francesco Bellomo prende spunto da due novelle pirandelliane Certi obblighi e La verità, opere rappresentative della filosofia lucida e amara del grande autore.

La commedia è ambientata nell’immediato dopoguerra in una Sicilia dove l’onore e il rispetto sono la cosa più importante da salvaguardare. A sipario ancora chiuso si sentono forti e penetranti le musiche folkloristiche di Mario D'Alessandro. Il primo atto si apre in un salotto anni ’50 con centrini di pizzo sui divani e crocifisso alla parete. All’inizio del racconto un prologo introduce due amanti clandestini sorpresi nel compiere reato, dei quali si sentirà raccontare durante tutta la commedia.

Nel primo atto viene contrapposta la volontà di far sapere a tutti la verità e il dovere di mantenere il rispetto e l’onore della famiglia. La signora Beatrice, tradita non vuol sentire ragioni ed è pronta a fare di tutto purchè la verità si sappia, così da svergognare il marito portando a conoscenza di tutti i comportamenti disdicevoli. Per cogliere il marito in flagranza di reato, Beatrice cerca l’aiuto del commissario Spanò, devoto alla famiglia, e del ragioniere Ciampa, a servizio del Cavaliere.

Con un monologo di grande spessore Ciampa, interpretato da Gianfranco Januzzo il quale con eccezionale bravura ha imparato la parte in soli quindi giorni, spiega che ognuno ha tre corde nella testa: quella seria, quella civile e quella pazza. E che è buona norma stringere nei momenti opportuni la corda civile, per salvaguardare i rapporti umani. Questo è il momento nello spettacolo in cui si ha la possibilità di cogliere e comprendere i grandi temi della poetica di Pirandello, vale a dire il conflitto insanabile tra la finzione e la verità, tra l’apparenza e la realtà. La società costringe gli individui ad apparire rispettabili, obbedendo a precisi codici di comportamento ma in realtà tutto è permesso purché si salvino le apparenze.

Il secondo atto si apre a fatto compiuto, il ritmo della scena è più veloce e frenetico. Nel paese tutti sanno dello scandalo, la signora Beatrice liberata del peso si sente soddisfatta del suo operato ma quando il Ciampa la mette davanti alla cruda realtà dicendole gli effetti dei suoi gesti, tutto appare meno giusto e corretto. Qui il Ciampa ritorna a parlare delle tre corde, del rispetto che un uomo deve mantenere e che la verità nella vita non può mai essere detta e proclamata nella società a meno che non si sia pazzi. Soltanto i pazzi potendo affermare la verità sfidano le regole e le ipocrisie su cui si basano le relazioni umane e come dirà il Ciampa sarebbe bello poter esser tutti pazzi.

Spettacolo emozionante e coinvolgente questo adattamento del Berretto a Sonagli di Luigi Pirandello con un cast di elevata bravura, dove tutti i personaggi vengono messi in risalto, dove ogni ruolo è importante per lo svolgimento della commedia. Interpretati in modo egregio, una menzione particolare per i divertenti commissario Spanò e Donna Assunta e gli impeccabili Ciampa e Beatrice.

Ilaria Moroni