Stampa questa pagina

“Miseria e nobiltà”: un fortunato arrangiamento in romanesco

Sabato, 01 Aprile 2017 11:22

Pietro Romano ha riscritto e portato in scena la celebre commedia napoletana di Eduardo Scarpetta, tra risate e battute di spirito

Non è facile portare in scena una commedia di enorme successo, trasposta tra l’altro anche in versione cinematografica da un gigante come Totò. A questa difficoltà iniziale aggiungiamo il fatto di tradurre un'intramontabile opera dal napoletano al romanesco, mantenendo comunque la storia, le battute e il senso sotteso di tutte le parole.

Questo è il sublime lavoro che ha compiuto Pietro Romano con “Miseria e nobiltà”, che nasce con tratti partenopei, ma che l’attore (nonché regista) in questione ha trasformato in sembianze romanesche. Nomen omen verrebbe da dire.

Miseria e Nobilta 10b Adriano Di Benedetto

Uno spettacolo esilarante, che non lascia mai battere gli occhi e che mostra come si possa trasformare senza uccidere. Pietro Romano si destreggia negli abiti del personaggio protagonista trascinando e facendosi trascinare dal resto degli attori, in un turbinio di battute, risate e ‘fuori scena’.

Sì, ‘fuori scena’, perché la sicurezza sul palco di tutta la compagnia permette delle variazioni al copione iniziale che lasceranno di stucco non solo il pubblico, ma anche gli attori stessi, che giocheranno sulla scena inseguendo le piroette artistiche di Pietro Romano. Questi fattori non fanno che rendere lo spettacolo più divertente e itinerante.


Le musiche, la scenografia e le canzoni aggiungono la cornice a questa commedia veloce, dinamica e irriverente.

Pietro Romano è intervenuto in diretta su Radio Libera Tutti nella trasmissione Soggiorno Stampa per parlare di “Miseria e nobiltà”.

 "Miseria e nobiltà" sarà in scena al Teatro delle Muse fino al 9 aprile, dal mercoledì al sabato alle 21; sabato 8 aprile anche ore 17,30, domenica ore 17,30.

Maurizio Costa