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H2SO4 : LA VITA CHE VUOI E' LA SOLA CHE AVRAI?

Mercoledì, 11 Dicembre 2013 10:22

In settimana la rappresentazione di H2SO4, La vita che vuoi è la sola che avrai? - nuova pièce della Compagnia di Teatro Civile Anemofilia, liberamente ispirata alla tragica vicenda della danzatrice Fakra Younas. 

H2SO4 è la formula chimica dell'acido solforico, che ha sfigurato per sempre il volto della pakistana Jamila; “la vita che vuoi è la sola che avrai” è il mantra che si ripete Solidea, seducente donna in carriera. Già nel titolo si incontrano dunque le storie delle due protagoniste del testo teatrale H2SO4, La vita che vuoi è la sola che avrai?, interpretate rispettivamente da Elisa Angelini (vincitrice del Premio “Pupella Maggio” al Todi Festival 2013)  e Valentina Conti, di cui avevamo già parlato per lo spettacolo du Janis Joplin. Le due donne, lontanissime per origini e passato, si conoscono nella sala d'attesa di un chirurgo plastico. Riusciranno a comprendersi? Arriveranno a capire meglio anche se stesse? Il punto d'arrivo è un concetto junghiano: per “fare luce” bisogna prima integrare la cosiddetta “ombra”, il vissuto traumatico, i fallimenti, le pulsioni rabbiose.

Lo spettacolo è messo in scena dalla Compagnia di Teatro Civile Anemofilia, attiva dal 2011 nella rappresentazione dei testi originali di Silvia Pietrovanni (vincitrice del Premio Borrello 2010 per “Bada-mi”). “Anemofilia è l'impollinazione naturale tramite il vento: come il polline fa nascere nuova vita, così il nostro teatro prova a far nascere un nuovo punto di vista e una nuova riflessione su temi quali integrazione, intercultura, consapevolezza femminile”, ci ha spiegato Silvia Pietrovanni, “Con i miei testi cerco di raggiungere tutti: da chi non va mai a teatro all'esperto di drammaturgia. Dopo uno spettacolo di impegno civile ti viene voglia di informarti ma anche di attivarti; per questo amo il teatro che sa raccontare una storia”.

Il testo è infatti liberamente ispirato alla vicenda di Fakra Younas, una famosa ballerina pakistana sfregiata dal marito, geloso della sua bellezza. Fakra fu portata d'urgenza in Italia, per operare le gravissime lesioni causate dall'acido: tuttavia rimase cieca da un occhio e perse l'uso di un braccio. Fakra si è suicidata nel silenzio assoluto proprio qui a Roma, poco più di un anno fa. Un motivo in più per andare a vedere questo spettacolo. 

Dal 12 al 15 dicembre, al Teatro Studio Uno di Roma (via Carlo Della Rocca 6, zona Casilina), ore 21 (domenica ore 18). Biglietti 10 euro – info e prenotazioni 349 4356219 / 328 3546847