Stampa questa pagina

Eugenio In Via Di Gioia live al Quirinetta: la recensione del concerto

Martedì, 25 Aprile 2017 18:11

Eugenio In Via Marco Minghetti. Il tour di "Tutti su per terra" parte proprio da qui, in via Marco Minghetti 5.

Il ritorno degli Eugenio in Via di Gioia: il podcast e l'intervista a Blu

I torinesi Eugenio In Via Di Gioia decidono di iniziare questo nuovo viaggio musicale dalla capitale. Un live all'insegna dell'allegria sul palco del Quirinetta in questo sabato 22 aprile.

Ad aprire le danze è Estuario, alias Ulisse Poggioni, cantautore romano che, con voce, chitarra e loop machine, intrattiene il locale per una mezz'ora. Un'esibizione semplice, ridotta all'osso, tra luci soffuse e malinconia. Essenziale, efficace. Nel frattempo il Quirinetta si riempie, in attesa dei nostri cari "Eugenii".

Verso le 23.00, gli Eugenio In Via Di Gioia salgono sul palco. O meglio, tre quarti del gruppo salgono sul palco. Il quarto vaga tra il pubblico con la chitarra in mano, comincia a cantare camminando, passando dal bar, al banchetto del merchandising, tra la gente. Alla fine sale finalmente sul palco anche lui, con qualche inconveniente (problema tecnico vero o simpatica scenetta?) con il jack della chitarra (una chitarra che forse ha visto tempi migliori, bellissima proprio per questo). Si parte con "Sette camicie" e si prosegue con brani di questo nuovo album e "hit" del gruppo del passato. Da "Giovani illuminati", singolo di punta di "Tutti su per terra" si torna ai tempi del primo EP, "EP Urrà" con "Prima di tutto ho inventato me stesso" con la consueta gag del cubo di Rubik rigorosamente mescolato prima da una ragazza del pubblico (come diavolo fai Eugenio? Come diavolo fai a risolvere il cubo di Rubik mentre canti e suoni?). Si procede a balzi da presente a passato e viceversa e da momenti più malinconici e introspettivi come "Chiodo fisso" a momenti di pura allegria come "Perfetto uniformato" e "Pam". Si chiude il cerchio con una versione acustica di "Re fasullo d'Inghilterra" (sì, quella di Robin Hood) giù dal palco.

La simpatia dei quattro ragazzi è travolgente e l'empatia con il pubblico è straordinaria. Gli Eugenio In Via Di Gioia sanno come coinvolgere una folla anche durante i brani più tranquilli, mantenere viva l'attenzione, un certo mood su di giri, il calore dei presenti.

Con la loro ironia, la loro energia, il loro carisma, la loro semplicità, gli Eugenio In Via Di Gioia conquistano Roma e partono alla conquista anche dei cuori del resto dell'Italia.

Un concerto adatto a chi cercava un po' di gioia (non a caso) con cui staccare dal grigiore di tutti i giorni. Un gruppo con la capacità di comunicare, di parlare di cose importanti in una maniera molto divertente. Una passione, quella per la musica, coltivata con grande entusiasmo.

Scaletta:

Sette camicie

La punta dell'iceberg

Giovani illuminati

Prima di tutto ho inventato me stesso

Emilia

Obiezione

Scivola

Egli

Pam

Silenzio

Selezione naturale

La prima pace mondiale

Chiodo fisso

All You Can Eat

Non ancora

Perfetto uniformato

Re fasullo d'Inghilterra

di Francesca Marini.