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I Migliori Album del 2017 - Aprile

Mercoledì, 03 Maggio 2017 16:52

Tanta buona musica uscita nel mese di Aprile che dovreste ascoltare

Jeb Loy Nichols - Country Hustle

Inkind Music | Country, Blues

"Not the same old country music": troviamo questa frase dai toni quasi programmatici sulla copertina di Country Hustle. Ed effettivamente, sin dal primo ascolto, il lavoro di Jeb Loy Nichols ci appare lontano anni luce sia dal classico "outlaw country" di Waylon Jennings e Johnny Cash sia dal country ben più commerciale e patinato alla Dolly Parton. L'album risulta essere a conti fatti una piacevole commistione di generi; un lavoro nel quale ritmiche blues, jazz, country, funky e hip hop si sposano con naturalezza. Non troverete ballate su cowboys e banditi ma sicuramente merita un ascolto, se non altro per l'audacia di aver provato a svecchiare la country music, spesso arroccata con caparbietà sulle proprie posizioni.
Mood: innovativo


Royal Thunder - Wick

Spinefarm Records | Hard rock, Psychedelic rock

Terzo full-lenght del quartetto di Atalanta, Wick è un'esplosione di energia che difficilmente può lasciare indifferenti. Sotto il profilo prettamente musicale l'album non presenta tratti particolarmente innovativi ma la palese fascinazione della band per il rock anni '70 e per il grunge e l'utilizzo delle loro sonorità caratteristiche risultano essere ottimi (e sicuri) espedienti.
Spicca come punta di diamante la portentosa potenza vocale di Mlny Parsonz, incisiva ed efficace anche nel ruolo di bassista.
Mood: rabbioso


 Mark Lanegan Band - “Gargoyle”

 Heavenly Recordings | Rock

Mark Lanegan è un serpente che cambia pelle senza logiche temporali o stilistiche. E se vi aspettavate un trionfo di melodie (e malinconie) goth, con quella voce sinistra così affascinante, beh il titolo del disco vi ha fregati. In Gargoyle ci sono 3-4 generi musicali, dal blues al folk, tutti più o meno riuniti in un rock sapientemente pettinato con un po’ di synth. Squisite “Death’s Head Tattoo” e “Emperpor”, ma tutto il disco di Lanegan è un gran disco pop, nell’accezione più perfetta del termine “popular”: un successo.
Mood: affascinante


Father John Misty - Pure Comedy

Sub Pop | Alternative, Indie

La Commedia pura, secondo Father John Misty, è quella dell’umanità e delle sue innumerevoli sfaccettature. Questo album ci racconta la storia di una specie in grado di sollevarsi fino ad arrivare in cima al mondo, ma che proprio a causa delle sue immense potenzialità è condannata ad essere vittima delle sue stesse contraddizioni interne, ad essere distrutta dalla sue stesse incredibili capacità. Una visione pessimistica di un’umanità incatenata, narcisistica, annullata dalla continua esigenza di intrattenimento, una critica totale, quella di Father John Misty, capace di far riflettere, ma mai annoiare.
Mood: massimi sistemi


Wear Your Wounds - WYW

Deathwish | Metal, Hardcore

Atmosfere scure, dense e tese per l’esordio del progetto solista di Jacob Bannon, frontman dei Converge. Un disco che vuole essere un continuum di “paesaggi sonori”, dove con un numero minimo di strumenti, ma alzando il volume al massimo, si gode di 10 tracce di intensa bellezza.
Mood: emozioni oscure


THURSTON MOORE – ROCK ‘N ROLL CONSCIOUSNESS

Ecstatic Peace Library | Alt-Rock

Come il compagno sonico Lee Ranaldo, Thurston Moore appartiene a quella categoria di reduci di band storiche cui la Musa concede il lusso di non abbandonare da solisti. Tra alti e bassi, certo, ma anche Moore può vantare una carriera in proprio di tutto rispetto. Questo è decisamente un alto. Non lasciatevi fuorviare dal titolo: qui di rock classico ce n’è ben poco. Ci si muove sempre, nostalgicamente, in paraggi familiari a chi conosca l’excursus della band newyorkese, ma questa volta il chitarrista arriva quasi a rimembrare i vecchi tempi da gregario del Branca o l’epoca di ‘Evol’ e ‘Confusion Is Sex’, quando quelle chitarre stridevano e si rincorrevano ignare del domani.
Mood: Ringiovanito


COLIN STETSON – ALL THIS I DO FOR GLORY

52hz | Experimental, Avantgarde

Prosegue instancabile la ricerca personale di Colin Stetson, per nostro sommo gaudio. Lontano dai circuiti tradizionali e non (alternativi, per non dire trendy) del jazz, il sassofonista americano centra in pieno il bersaglio anche stavolta, portando gli già indefinibili confini della sua arte ancora più in là. Rispetto a ‘Never Were The Way She Was’, l’album in duo con Sarah Neufeld, dove l’elemento minimalista era preponderante, qui le ispirazioni si ampliano a includere l’elettronica di Aphex Twin e Autechre ed (udite udite) Enya. Il risultato è un disco più ritmico, sincopato, in cui però mai viene a mancare l’aura di mistero e di fascino che ormai avvolge ogni nuova uscita del sassofonista. Curioso provare aspettativa ed emozione all’idea di un suo nuovo lavoro… eppure, eccoci qui. Inarrivabile.
Mood: Permeabile


ULVER – THE ASSASSINATION OF JULIUS CAESAR

House of Mythology | Dark-Pop, Electronica

“Il nostro album pop”. Qualsiasi gruppo che si consideri fuori dal circuito popolare si guarderebbe bene dal pronunciare una simile frase. Poi la vedi affianco al nome Ulver e il quadro assume tutt’altri contorni. Passare da un disco ostico fin nel nome, ‘ATGCLVLSSCAP’, a un altro dal titolo altisonante come questo denota un salto di fede notevole. La band norvegese è tra le poche a poter realizzare una controriforma tale senza produrre una boiata pazzesca. Qui i nostri giocano a sembrare i Depeche Mode, poi gli A Perfect Circle, oppure i Massive Attack e tutto continua magicamente a funzionare: cambi gli addendi e il risultato non cambia. Anzi, sorprende. A conferma delle intenzioni bellicose, la presenza di Martin “Youth” Glover in cabina di regia, già all’opera in una certa ‘Bitter Sweet Symphony’, quindi non proprio un pivello. Ad ogni modo, dubito su una sindrome Black Friday, con la gente a fare la fila fuori e a strapparsi i capelli per assicurarsi una copia del disco… Colpo di coda.

Mood: Gattopardesco


GORILLAZ - HUMANZ

Parlophone, Warner Bros | Rock, Alternative

A volte l'attesa può essere straziante ma anche soddisfacente, qui siamo in un "caso limite". Ecco a voi "Humanz", il nuovo album dei Gorillaz. Appena rilasciato e già scala la vetta delle classifiche mondiali. Un lavoro accettabile, uno stile musicalmente moderno, anche se il tocco di genialità del "gruppo" è stato molto alleggerito. Albarn e Hewlett regalano comunque ai loro milioni fan un buon prodotto, un'icona delle nuove tendenze musicali che stanno conquistando il mondo, quello del mainstream.
Ma forse questa volta c'è un po troppo di "UMANO".
L'impronta dell' Hip Hop è percettibile ma le sonorità spaziano tra le più varie, sopratutto l'elettronica (l'inconfondibile firma dei Gorillaz).
L'ascolto integrale ha uno scorrimento abbastanza scoordinato.
Tante tracce,ma troppi ospiti, ognuno chiamato a rappresentare la "nuova era" del proprio genere musicale.
Mood: "Al passo con i tempi"

Di Eliana Scala, Claudia Colantonio, Giorgia Cassiero, Eugenio Zazzara, Riccardo Casini