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Elezione Napolitano : crisi di valori

Mercoledì, 01 Maggio 2013 21:25

Dopo le Elezioni politiche del 24 e del 25 Febbraio e la conseguente indecisione che ha permeato quelle settimane, finalmente l’Italia sembra aver trovato l’agognata calma. O almeno così appare.

Perché in effetti la situazione politica attuale è quantomeno tragica, in bilico tra l’incertezza di un assenza di governo e il malcontento popolare.
I vari partiti hanno mostrato una grande instabilità che li logora direttamente dall’interno, ma soprattutto una grande incapacità di soddisfare quelle che sono le scelte obbligatorie e irrinunciabili per un paese. Il M5S ha proposto un candidato, molto valido, come Presidente della Repubblica : Stefano Rodotà, un ex militante del PCI, passato al PDS e attualmente professore universitario. Una personalità dal discreto carisma, poco conosciuto e ben equilibrato nelle sue scelte politiche. Il PDL ha portato come candidato il “caro” Silvio Berlusconi, di cui si è parlato forse anche troppo negli ultimi tempi. L’unico partito di sinistra ha proposto Prodi, approvato all’unanimità, ma alla fine ci sono stati un centinaio di volta gabbana del PD che comunque non lo hanno votato.

Con questi presupposti sono iniziate le votazioni, accompagnate dalla grande perplessità del popolo italiano, che sono arrivate a decretare che la maggioranza ha optato di nuovo per Giorgio Napolitano.

In questo caso, mi sembra doveroso dirlo, è normale che ci siano migliaia di persone vistosamente indignate.  I tre maggiori partiti fanno fiasco e si decide di ripescare una grande persona, che come al solito deve fare da salvagente all’Italia ormai naufragata.
L’interrogativo che mi pongo è: come facciamo a sopportare tutto ciò? 

Facciamo la figura dei ridicoli davanti al resto del mondo, perché non siamo stati capaci di eleggere un Presidente della Repubblica e siamo andati a riciclare il buon Napolitano, che è il nostro vero salvatore. L’unico partito di centrosinistra che esisteva e che offriva una valida ma discutibile opposizione al centro destra e alla visione anarchica di Grillo era il PD, ormai senza un segretario che abbia un certo carisma. La popolazione è adirata con i politici, alcuni hanno le loro motivazioni, mentre altri lo fanno per seguire una condotta  politica (anche un po’ indegna per un partito che ha ottenuto 163 seggi tra Camera e Senato ) dai caratteri sovversivi e inconcludenti. Dicono che noi giovani siamo il futuro, quando invece le figure che ci rappresentano trascurano la voce del popolo che non vuole affatto ideali astrusi, ma solamente giustizia e riforme di un certo rilievo. Adesso continuo a chiedermi: ma tutti quelli che hanno combattuto per anni contro le ingiustizie sociali, contro la politica neo liberista e consumista impiantatasi in Italia da quarant’anni a questa parte, contro le prevaricazioni delle classi sociali più alte, attualmente in cosa possono credere?  Non c’è più nulla che li rappresenti, che CI rappresenti.

Da questa lotta mediatica e politica nessuno è uscito veramente vincitore, sono più gli sconfitti che in preda ad una vera e propria crisi di valori rinunciano al loro insindacabile diritto di esprimere la propria opinione. E’ giunto il momento che la classe politica italiana capisca quali sono le esigenze del suo popolo, che in fondo li ha eletti “democraticamente”.  Trascurano che noi saremo tutto.

“In tempi di inganno universale, la cultura è rivoluzionaria. “

 

Yuri D'Alessio