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La padrina, Parigi ha una nuova regina

Lunedì, 25 Ottobre 2021 20:25

Parigi ha una nuova regina. ( La Daronne ) film di Jean Paul Salomè, già regista di Belfagor, Il fantasma del Louvre ( 2001) e Arsène Lupin ( 2009), è una sorta di polar comedie, un poliziesco alla francese con una forte accentuazione di commedia.

 Il film, tratto da un libro di successo La bugiarda ( La menteuse ) di Hannelore Cayre , anche autrice del soggetto  e ispirato alla storia dei genitori dell'autrice, ha vinto il premio Jacques Deray come miglior poliziesco.

Patience Portefeux (Isabelle Huppert) è una traduttrice di arabo che si occupa di intercettazioni telefoniche presso la narcotici . Ha una relazione con il commissario Philippe ( Hyppolite Girardot) e non ha una vita felice . Ha trovato il lavoro di traditrice per sbarcare il lunario ma è piena di debiti, sta ancora pagando le multe del marito morto anni prima, è in arretrato con le spese condominiali dell' appartamento di Belleville gestito dalla cinese Colette Fo (Jade Nadja Nguyen) che le dice che è l'unica occidentale  dello stabile rimasta, ed è in difficoltà a pagare le spese per la casa di cura della madre. Mentre la vediamo peregrinare fra  insoddisfazioni e delusioni la osserviamo  acquistare con gli ultimi risparmi un ritratto di un celebre fotografo. È lei giovane a bordo di un motoscafo sul lago di Ginevra. Scopriamo che la fotografia da cui è rimasta affascinata non è solo un ricordo carico di nostalgia, ma il segno della personalità nascosta di Patience Portefeu,  che cela in sé un fuoco nascosto.
Venuta a conoscenza di un carico perduto di hashish da parte di una banda di trafficanti deciderà di sfruttare il suo ruolo di traduttrice per la polizia per recuperare il carico e gestire lo spaccio trasformandosi nella misteriosa Padrina.
Seguendo le vicende di Patience Portefeu, la donna comune che si trasforma in gangster sfruttando le sue conoscenze e abilità e prendendosi una rivincita verso una società che conosce solo il linguaggio del denaro, non si può non pensare ad un Breaking Bad in versione femminile e multietnica. Il film si regge naturalmente sulla interpretazione di una Isabelle Huppert superlativa che si muove con grazia nella violenta  banlieue parigina, fra dealer maghrebini che ormai non conoscono più l'arabo e gangster truci che non riescono a sopraffare il misterioso e inaspettato rivale, abilissima a cambiare personalità a seconda del contesto, a celare o svelare informazioni, ma soprattutto a mentire con disinvoltura e a cambiare  tono ed espressione per improvvisare la risposta corretta ogni volta che si manifesta in inconveniente. Rimane sullo sfondo anche un rimando a Elle (2016) di cui La Padrina si potrebbe considerare come una versione comedy e tenue delle tinte noir e intense  del film di Verhoeven.

 Di Marco Minutillo