Extra

Musica

In the grove #17: l’ambient di WrongOnYou.

Domenica, 02 Agosto 2015 02:00

WrongOnYou è il progetto musicale di Marco Zitelli o, se volete, sono la stessa cosa. Si sente molto più a suo agio nella pelliccia di un orso.  Scrive la sua musica per poter stare meglio, non saprebbe fare altro, ma continua a tenere su la sua maschera. Si definisce un super pessimista, ma scherza, anche troppo spesso. Una raccolta di singoli pubblicati, due brani in rotazione su radio e tv nazionali e moltissime date programmate, forse a volte i sogni si avverano. Anche per gli orsi.

Cosa pensi ci sia di sbagliato in te? In noi? In voi?

WrongOnYou è il nome di un progetto, è indiretto, ho cercato questo nome proprio perché potesse cambiare accezione a seconda di chi lo pronunciasse, l’errore poi è nella dicitura stessa, dovrebbe essere “Wrong about you”. Guardo gli errori sempre sotto un’aurea positiva, molte cose sono nate per sbaglio: Smoke on the water dei Deep Purple parla di una catastrofe, di un errore, ma è meravigliosa.

Quanto si assomigliano Marco e WrongOnYou?

Penso che i testi in qualche modo siano autoreferenziali. WrongOnYou nasce per soddisfare Marco.

Sei sempre stato consapevole della tua voce ed espressività o è arrivata con il tempo?

Canto da un anno e mezzo, prima suonavo esclusivamente la chitarra.

Come te ne sei accorto?

Se ne sono accorti gli altri, prima coprivo molto la mia voce con gli effetti, mascherandola, per pudore. Ora li uso con molta più prudenza.

Il tuo penultimo singolo parla di un assassino, del suo pentimento, cosa ti ha ispirato?

Mi interessava arrivare all’estremo, a volte si ama talmente tanto qualcosa da distruggerlo, per poi pentirsene subito dopo.

C’è qualcosa di autoreferenziale in Killer?

No, mi stuzzicava entrare nella mentalità di un assassino, ma no, non sono io.

Hai qualche riferimento letterario, libri o autori?

No, nessuno.

Ho notato che per te le acque si stanno muovendo, cosa ti aspetti?

Sogno Glastonbury e Lolla Palloza, ma cerco di rimanere con i piedi per terra. Per ora mi aspetto le 16 date fissate, non voglio incastrarmi in sogni che non si avvereranno.

Nonostante il crescente successo, recentemente hai suonato nelle piazzette e nelle metro dell’urbe, col cappello a terra. Come mai?

E’ stato un confronto con me stesso, sul palco c’è sempre un filtro dato dalle casse e dagli effetti che uso per la voce, volevo eliminarli e mettermi a nudo, del tutto, nei posti comuni. E’ stata una prova personale, poi è subentrato il piacere.

Hai trovato un pubblico attento?

Si, soprattutto straniero, e si percepisce tantissimo l’attenzione che ti dedicano, non è semplice catturare l’attenzione di un passante.

Ti affascinano gli artisti di strada? Pensi possa essere un bacino sottovalutato di talenti?

Si, assolutamente si, se si fa una selezione. Ci sono band che ci si sono pagate il disco in questo modo, ed è un’esperienza formativa coraggiosa. Per strada c’è chiunque, non il pubblico selezionato che partecipa ad un evento.

Come ti sei trovato a suonare immerso nella natura?

Benissimo. Ma non ho stravolto i brani per adattarli a questa location. Gli arrangiamenti  che ho presentato avevano lo scopo di risaltare la potenza della voce, ma li sarebbero stati gli stessi se mi fossi esibito in un locale con mura di cemento.

Ha cambiato la tua percezione del live?

(Fa una pausa, riflette, nda).  E’ stato bello, era la prima volta che suonavo in un bosco. Si l’energia che mi trasmette la terra è totalmente diversa, ero totalmente a mio agio, io sono un orso. Ma lo sono da poco.

Rodeo e Killer sono due singoli bomba, cos’hai in cantiere?

Uscirà un disco a gennaio contenete una decina di brani. Parlerà di me, di animali, della terra, animali, fiumi e persone.

 

http://wrongonyou.tumblr.com

https://www.facebook.com/wrongonyou

 

Tutte le date ed i concerti di In the Grove -RLT Unplugged