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Musica

Cosa c'entra Walter Benjamin con un concerto degli Editors

Martedì, 22 Luglio 2014 10:13

Un concerto a cui vale la pena di restare è quello che inizia (e prosegue) con una bella luce.
21 Luglio 2014, Ippodromo delle Capannelle, Roma. PostePay Rock in Roma presenta Editors in concerto.

L'immagine degli Editors è scura e profonda e quando entrano sul palco delle lance di luce bianca rompono il buio. Un saluto veloce, non necessario, sbagliato (Smith saluta Milano invece che Roma e Roma, sorniona, se la ride). Poi iniziano e tutti i colori degli Editors invadono il palco e il pubblico in maniera totale. Il Rosso: la passione viscerale, l'allerta, il pericolo, l'allarme. Il Viola: l'empatia fredda, l'entropia emozionale.

La mescola di colori freddi, la voce profonda di Tom Smith, i riverberi, gli echi e il sintetizzatore. Abiti e strumenti rigorosamente neri. Pezzi bellissimi dall'ultimo disco (The Weight of your Love - 2013), pezzi strepitosi dai primi. La poetica e l'estetica degli Editors non è davvero una sorpresa, così come non è una sorpresa l'enorme valore tecnico dei musicisti o la presenza scenica del loro frontman. Live set da 10 e Lode.


La Scaletta:

Sugar
Munich
An End Has a Star
All Sparks
Formaldehyde
Bullets
The Racing Rats
A Life As A Ghost
Eat Raw Meat = Blood Drool
In This Light And On This evening
Bricks And Mortar
A Ton Of Love
Bones
Honesty
Smokers Outside The Hospital Doors
+
The Weight
Two Hearted Spider
Nothing
Papillon

Stamattina impazzano già commenti e digressioni sui suoni e sull'impianto, sui fonici, sul tempo atmosferico, sull'errore geografico. Si moltiplicano sui social video e fotografie che non aggiungono nulla l'una all'altra e che vorrebbero testimoniare emozioni che sono intrasferibili.

E' questo che mi fa pensare a Walter Benjamin, filosofo tedesco che, a cavallo tra '800 e '900 teorizzava sull'estetica dell'arte e della sua riproduzione (L'opera d'Arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica).

Il nostro Walter, spinto dalla fiducia e dall'ammirazione per le tecnologie che si allargavano a macchia d'olio (nello specifico fotografia e cinema) guardava con emozione al futuro delle opere riprodotte, segnando su carta terminologie e concetti che avrebbero influenzato e interessato appassionati e studiosi d'arte e di filosofia per tutto il tempo dopo di lui. Che cosa c'entra Benjamin col concerto degli Editors? Arrivo al dunque: i due concetti ai quali non posso fare a meno di pensare sono l'Aura e l'Hic et Nunc. In breve l'Aura è la densità che si percepisce intorno ad un'opera, la sua esistenza metafisica, la sua capacità di coinvolgere e di essere empatica. L'Hic et Nunc è invece la sua esistenza e la sua intelligibilità esattamente al suo posto e nel suo tempo.

Ecco, secondo lui distruggendo questi concetti, con la riproduzione di un'opera d'arte, si moltiplica esponenzialmente il potenziale di fruizione, di comprensione, l'usabilità, l'interesse. E allora tutti coi videofonini a perdere Aura e a guadagnare riproduzioni, che poi si possono condividere, commentare, ostentare.
Ma sapete cosa ha avuto di incredibile il concerto di ieri sera? Semplicemente il concerto! E' stato illuminante, anche per me, che ormai (e non è mai abbastanza) qualche concerto l'ho visto. Ho sentito che il grosso dell'emozione non veniva dalla backline o dai musicisti, veniva da me. Ho sentito che il grosso dell'impatto visivo e sonoro non faceva fatica ad attraversarmi, perché io glielo lasciavo fare. Ho sentito che puoi essere una persona diversa ad ogni concerto indipendentemente dai fonici di sala o dagli effetti visuali ed ho sentito che, caro "Benjy", la vera Aura ed il vero Hic et Nunc di un concerto siamo noi. Sono le persone che hai vicino, i loro sorrisi, le loro emozioni addizionate alle tue. Le immagini indimenticabili che ti si stampano nella memoria, che è inutile riprodurre e che lo rendono IRRIPRODUCIBILMENTE BELLO!

E' iniziato alle 22:15 circa, con pochissimo pubblico (molto assortito) ed ho avuto l'impressione che alla fine del concerto (circa 2 intensissime ore dopo) il numero si fosse addirittura ridotto. Ma si! Che vi importa delle emozioni, rivedrete le foto, i video, le riproduzioni.
Guadagnate brandelli di tempo, perdete brandelli d'anima.

Grazie a DNA Concerti per l'ospitalità.