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Intervista a Levante a Villa Ada: Un Biglietto per Viaggi Illimitati

Venerdì, 01 Agosto 2014 09:40

Roma Incontra il Mondo, Villa Ada, 31 Luglio 2014. Intervistiamo Levante subito prima della sua esibizione: "Il mio sogno è quello di morire di musica. Voglio finire la mia vita facendo musica, finché la morte non mi verrà ad abbracciare"

"Ho un cuore che è puntato fra le stelle, eppure vivo sotto questa pelle". È il primo verso da lei scritto che le viene in mente. Canta canzoni tristi, d'amore, di sogni distrutti, di perdite. Ma la storia di Levante, 27 anni passati tra la Sicilia e Torino, è il racconto di un sogno realizzato. Arriva al successo alla festa di "Alfonso", una delle canzoni più trasmesse dalle radio nella scorsa estate. E ora il tour in giro per l'Italia con "Manuale distruzione", il primo album. L'abbiamo incontrata nel suo camerino prima del concerto a Villa Ada a Roma Incontra il Mondo.

Dalla Sicilia a Torino: un biglietto per viaggi illimitati

"Sono nata sui treni, mio padre era un ferroviere", racconta Claudia Langona, il vero nome della cantante. Levante è un soprannome di una sua vecchia compagna delle medie. Ricorda quei lunghissimi viaggi da bambina da Catania a Torino: "Il primo viaggio l'ho fatto a otto mesi, erano 18 ore se andava bene. Nella mia famiglia eravamo in sei e occupavamo un intero scompartimento di questi vecchi treni, tutti stretti. Andavamo a Torino a trovare i nonni che si erano trasferiti là dalla Sicilia". Tanti viaggi dal paese siciliano dove viveva fino al nord, e il ricordo di un piccolo privilegio per i figli dei ferrovieri che sembra il nome di un libro di favole: "Un biglietto per fare tutti i viaggi che volevo. Sopra c'era scritto Biglietto per viaggi illimitati. Sono Innamorata dei treni". Poi, presto, quando era ancora piccola, la morte del padre che lavorava sui treni e il trasferimento con la famiglia al nord, a Torino.

La Festa di Alfonso: che vita di merda

Levante lavorava in un bar come cameriera, fino a un anno fa. Ma arriva "Alfonso", un pezzo che parla di un party noioso. Un ritornello incredibile, che entra in testa al primo ascolto, la canzone perfetta per l'estate. "Ma in realtà ha un testo molto triste e tanti non lo hanno capito. Molti mi hanno criticato: Vedi quella sfigata che critica le feste! , mi dicevano. Ma la festa di Alfonso che va male, la festa in cui mi sento a disagio era la mia vita in quel momento. Vivevo da sola in una casa brutta, messa male. Tutti avevano un ruolo e avevano certezze mentre io ero al buio, facevo la cameriera ma il mio sogno era fare la cantante. Ma non succedeva niente: per quanto lottassi, le cose non cambiavano. Ed è proprio nel momento in cui ti scassi le palle e urli che vita di merda! che le cose cambiano", racconta Levante con soddisfazione. E infatti "Alfonso" diventa una fra le canzoni più trasmesse dalle radio nell'estate 2013, quasi 2 milioni di visualizzazioni su YouTube. "È successo che ho avuto il coraggio di portare in giro questo ritornello da femminuccia, locale per locale. Poi la mia etichetta l'ha presentata ad un famoso network nazionale e loro sono impazziti per la canzone. Ma mai avrei immaginato che un ritornello così potesse passare in radio. Mi censureranno tutti, ho pensato, è una canzone triste".

 

 

Manuale Distruzione: il primo album di Levante

Dall'amore alla morte, fino ai sogni e alla loro distruzione. "Il mio sogno è quello di morire di musica. Voglio finire la mia vita facendo musica, finché la morte non mi verrà ad abbracciare", dice sicura Levante. Manuale Distruzione, il primo disco, è una raccolta di canzoni che parla degli insegnamenti della vita, degli incontri e delle perdite. Come il pezzo che racconta la morte del padre, quando lei aveva nove anni. "Le margherite sono salve, si chiama. Era il suo fiore preferito. Quando parlo delle margherite parlo di me, della mia famiglia. Le margherite sono salve, chissà dove. E nelle strofe racconto il giorno in cui è venuto a mancare: era un freddo giugno sotto il sole cocente", ricorda Levante. "Senza Zucchero", un pezzo lento, racconta invece un incontro. Con un uomo che non vuole amare, un latin lover che proprio non riesce a legarsi a una donna: "Mi raccontava di quel suo unico amore che a settembre si sarebbe sposata con un francese. Ho perso il mio unico amore, non amerò mai nessuno, diceva. Ma non ci credeva in quelle cose. E quindi ho iniziato a parlare di quest'uomo che dice non mi prenderete mai. Ma nella seconda strofa è meno sicuro: Chi sa se mi perdonerai per questo quasi amarti. E poi: Se mi perdonerò per questo mio quasi amarti. Quindi è un po' pentito. Nessuno di noi è senza zucchero, nessuno di noi."

La playlist di Levante: le 5 canzoni che non possono mancare sul suo lettore MP3

Blu notte - Carmen Consoli
Ironic - Alanis Morisette
Creep - Radiohead
Crucify - Tori Amos
Valvonauta - Verdena