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Stoner di John Williams

Martedì, 05 Giugno 2018 20:08

Stoner di Jhon Williams è la storia di un uomo comune

Autore: John Williams
Casa editrice: Fazi
Pagine: 332

 

“A quarantatré anni compiuti, William Stoner apprese ciò che altri, ben più giovani di lui, avevano imparato prima: che la persona che amiamo da subito non è quella che amiamo per davvero e che l’amore non è una fine ma un processo attraverso il quale una persona tenta di conoscerne un’altra.”

Oh William!

Ci sono personaggi che mentre leggi si insinuano nel cuore e quando giungi alla fine del libro ti lasciano un senso di vuoto. Ti mancano, come fossero stati degli amici.

È il caso di William Stoner.

Non è un superuomo o un eroe, è un uomo comune.

William Stoner, figlio di contadini, coltiva la passione per gli studi letterari e diventa docente universitario. Si sposa, ha una figlia, affronta delle difficoltà sia lavorative che sentimentali, si ammala.

“Sii ritrovava a chiedersi se la sua vita fosse degna di essere vissuta. Se mai lo fosse stata. Sospettava che alla stessa domanda, prima o poi, dovessero rispondere tutti gli uomini. Ma si chiedeva se, anche agli altri, essa si presentasse con la stessa forza impersonale. La domanda portava con sé una certa tristezza, ma era una tristezza diffusa che (pensava) aveva poco a che fare con lui o con il suo destino in particolare.”

Una storia semplice, ma che ti tiene incollata.

John Williams riesce a coinvolgere il lettore in una storia comune, una storia come tante.

Un romanzo delicato, profondo, che colpisce dritto al cuore.

Un romanzo che vorrete rileggere, perché avrete nostalgia di Stoner.

Buona lettura!!

“L'amore per la letteratura, per il linguaggio, per il mistero della mente e del cuore che si rivelavano in quella minuta, strana e imprevedibile combinazione di lettere e parole, di neri e gelidi caratteri stampati sulla carta, l'amore che aveva sempre nascosto come se fosse illecito e pericoloso, cominciò a esprimersi dapprima in modo incerto, poi con coraggio sempre maggiore. Infine con orgoglio."

Di Martina Barbieri.