Extra

Storia Primo Maggio : io sono un eroe

Sabato, 18 Maggio 2013 15:13

"Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire".

Era il 1855 e iniziava così la lotta internazionale che vedeva partecipi tutti i lavoratori, senza barriere geografiche o sociali, per l'affermazione dei propri diritti, per la difesa di questi ultimi, per il miglioramento delle loro condizioni.

Le "otto ore" divennero punto centrale della proposta elaborata durante la Prima Internazionale a Ginevra nel 1866, congresso in cui si riuniva l'Associazione Internazionale dei lavoratori: otto ore come limite legale dell'attività lavorativa. La proposta venne tuttavia respinta, soprattutto dalla maggior parte delle organizzazioni lavorative statunitensi: la loro opposizione e la mancata introduzione di una legge che sancisse ciò che era stato proposto durante la Prima Internazionale provocarono la necessità da parte dei lavoratori di far sentire le loro voci; il 1 Maggio 1867 si svolse a Chicago una grande manifestazione, che riuniva 10.000 lavoratori insieme in un unico corteo.

19 anni dopo, una nuova manifestazione, un nuovo corteo, gli stessi ideali, le stesse richieste: i lavoratori reclamano ancora quei diritti che non avevano ottenuto nè dalla prima manifestazione, nè dalle seguenti, numerossissime sino a quel momento; quel 1 Maggio 1886 la manifestazione, come  le seguenti nei giorni successivi, venne interrotta dal sangue.

Il 20 Luglio 1889, durante la Seconda Internazionale a Parigi viene stabilita la data da dedicare al ricordo dei "martiri di Chicago", la data scelta per "manifestare la comunanza delle rivendicazioni dei lavoratori e della loro solidarietà": il 1 Maggio.

Ma oggi?

Oggi il 1 Maggio sembra essere diventato solo il giorno del "Concerto". Oggi, secondo recenti stime, 635mila giovani tra i 15 e i 24 anni sono a casa, disoccupati. Oggi, il lavoro più che un diritto sembra essere diventato un privilegio. Nei primi 3 mesi di questo anno, sono stati  74 i morti sul lavoro.Oggi, i padri di famiglia, quei pochi, che riescono ad arrivare a fine mese possono davvero dire: "sono un Eroe".

 

Elisa Carbini