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Inverno Ucraino : Le testimonianze -parte 2-

Venerdì, 24 Gennaio 2014 10:49

Continuiamo a raccontarvi la situazione Ucraina, grazie alle testimonianze e i racconti di personalità civili, rappresentanti della comunità ucraina in Italia e di Euromaidan. 

Per la storiografia delle proteste, l'evoluzione politica ed economica, il resoconto delle prime giornate di protesta vi rimandiamo al precedente articolo e all'approfondimento di Max Di Pasquale, autore del libro "Ucraina terra di confine", intervistato da Pietro Rizzi per "east journal", giornale di cui anche Max è collaboratore.

Per integrare quanto spiegato da Fabio di Euromaidan, potete quindi leggere l' intervista a Max Di Pasquale, "UCRAINA: Cosa sta succedendo a Kyiv?", del 22 Gennaio 2014.

Grazie all' aiuto della comunità ucraina in Italia, siamo riusciti a raccogliere altro materiale, spiegando anche l'evoluzione della vicenda. Gli screen shot possono essere cliccati per andare a leggere la notizia completa.

Il primo contributo è l'intervista a Oles Horodetskyy, presidente dell'associazione cristiana degli ucraini in Italia:

Il governo ha aumento i tentativi di arginare le proteste, anche con l'ausilio di sms esortativi e con una minaccia di bloccare le comunicazioni ed oscurare i siti internet, azione che non è poi avvenuta:

 

Gravi abusi di potere sono stati compiuti dalla polizia, come dimostrano video e foto. Uno di questi sta facendo il giro del mondo ed è stato pubblicato anche da "il Fatto Quotidiano", le immagini mostrano un giovane manifestante costretto a rimanere nudo sotto il gelo, subendo violenze morali e fisiche:

 

 

I militanti di Euromaidan, lanciano un appello alle istituzioni e i cittadini di tutto il mondo, con lettere e video in lingua inglese, dove spiegano e dimostrano cosa sta succedendo e chiedono solidarietà: 

Appelli che stanno arrivando ai diretti interessati, suscitando anche lo sdegno e la condanna di altri paesi, in particolare del parlamento lettone:

 

La speranza è che aumentando il coinvolgimento dell'opinione pubblica e delle istituzioni internazionali, il governo di Yanukovich possa non trasformare le proteste in una vera e propria guerra civile e che le comunità estere taglino i rapporti commerciali e politici che lo stanno tenendo ancorato alla poltrona: