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This Changes Everything: rivoluzione e collaborazione sono le cure del pianeta

Sabato, 28 Novembre 2015 11:05

Siamo ormai abituati a sentir parlare del problema globale dei cambiamenti climatici, per questo Avi Lewis ha creato un documentario fuori dagli schemi. Quale speranza possiamo dare al futuro dell’umanità e del mondo? Cosa possiamo aspettarci ancora da noi stessi?

This Changes Everything - il trailer 

Regia di Avi Lewis. Narrato da Naomi Klein. Prodotto da Alfonso Cuaròn. Distribuito da Camera Distribuzioni Internazionali. Unica data 2 DICEMBRE, in 51 sale italiane.

A pochi giorni dalla marcia globale sul clima che avverrà domenica 29 e alla vigilia del Congresso sul clima (COP21) che si terrà a Parigi dal 30 Novembre all’11 Dicembre, è stato presentato il film documentario “This changes everything” presso  la Camera Dei Deputati dalla presidente Laura Boldrini. Il documentario, diretto dal canadese Avi Lewis, solleva la polemica sul tema del surriscaldamento globale e le sue conseguenze catastrofiche, tramite la voce della giornalista pluripremiata Naomi Klein che ricollega alcuni eventi mondiali esemplari avvenuti in: India, Grecia, Cina e altri. Klein si è posta una domanda decisamente controtendenza: “...E se il riscaldamento globale, non fosse un’emergenza? Se fosse, invece, la nostra ultima occasione?”

La narrazione di Naomi Klein traccia gli eventi che collegano il surriscaldamento e il vigente sistema economico in 9 paesi del mondo, attraverso le storie reali di persone comuni che lottano per salvare le proprie terre. La giornalista delinea così la sua più controversa idea: ”la difesa del nostro pianeta rappresenterebbe l’occasione per riformare radicalmente l’economia globale”. Il tema dei cambiamenti climatici è solo un’ ombra che nasconde un vero e proprio cancro sociale: l’egoismo e la prepotenza del capitalismo.

Un cerchio senza fine: l’economia e la sete di potere sfruttano in modo eccessivo la terra, senza badare ai limiti di produzione (per una maggiore sicurezza ¾ dei combustibili fossili dovrebbero rimanere sottoterra, ma le trivellazioni sono senza fine), accrescendo l’inquinamento che, nel caso della Cina, vede nascere generazioni che non hanno mai potuto osservare un cielo limpido.

Un esempio eclatante è la marcia sul clima avvenuta in India, ad Andhra Pradesh, dove un’intera comunità, che si sostenta di pesca, si è ribellata al sistema governativo che voleva installare  una centrale elettrica a carbone a ridosso del villaggio posto su terreno acquitrinoso. Questa manifestazione ha visto due deceduti, picchiati dalle forze dell’ordine, un fatto che ha suscitato grande polemica, portando alla chiusura del progetto di installazione del monumentale impianto. E’ proprio da questo evento che il movimento ecologista prende il sopravvento a livello nazionale, rendendo protagonista una comunità che risponde con determinazione e coraggio urlando i diritti propri e della terra. Una reazione a effetto domino che non deve fermarsi all’India, ma deve essere un esempio di ribellione.

Un film di testimonianza e denuncia. Lineare e asciutto, senza mezze misure.

Lo stile della regia d’oltreoceano è ovviamente “supertecnologico” e inconfondibile. Le frasi della giornalista difficilmente si riescono ad accettare, essendo un po’ forzate e costruite, ma il messaggio è decisivo e necessario per aprire gli occhi sulla realtà.

Lewis non ha l’intento di esaltare, come molti altri, la preoccupazione delle conseguenze catastrofiche che sono avvenute e che potrebbero avvenire ancora, ma incita lo spettatore a comprendere che il singolo può fare la differenza, creando movimenti di pace e una civiltà  in comunione con la consapevolezza che siamo noi stessi a decidere il corso della storia dell’uomo e del pianeta.

“Inquinare” non è solo compromettere la salute delle persone, ma anche privarle della libertà di vivere serenamente. 

 

di Sofia Stella

 

This Changes Everything - la locandina ufficiale