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Un Posto Sicuro: l'Amore al tempo dell' Eternit.

Sabato, 28 Novembre 2015 16:39

Un Posto Sicuro un film di Francesco Ghiaccio con Marco D'Amore, Giorgio Colangeli e Matilde Gioli. Dal 3 Dicembre, al Cinema.

Un posto sicuro | Trailer Ufficiale 

 

Casale Monferrato, 2011. Eduardo e Luca sono padre e figlio,  ma si sono persi da tempo. Una telefonata improvvisa li rimetterà drammaticamente l'uno davanti l'altro, e questa volta, entrambi lo sanno, non avranno una seconda occasione. Intorno a loro si agita l'intera città, in cerca di riscatto alla vigilia della prima grande sentenza sull'amianto.

Il bisogno di dar voce a chi non l'ha mai avuta, o non ce l'ha più, e l'amore per una ragazza alto-borghese e infelice daranno a Luca la forza per rinascere, lottare, raccontare una storia fatta di dolori e gioie quotidiane, di ricordi che tornano per farti del male o per salvarti per sempre.

L'amianto, quando impari a riconoscerlo, capisci che è dappertutto. Un killer sottile, silenzioso e indistruttibile. Per questo lo hanno chiamato Eternit; perché si tratta di un composto pressoché eterno. E' resistente al fuoco, all'attrito, agli acidi. Queste fibre, all'apparenza innoque, anche se ridotte a dimensioni microscopiche mantegono la forma di piccolissimi aghi e possono raggiungere le vie respiratorie in profondità, causando il mesotelioma (tumore maligno della pleura). Dal 1907 inizia l'attività a Casale Monferrato della Eternit. Casale Monferrato era considerato "un posto sicuro". Ed "Un Posto Sicuro" è il titolo del film di Fransceso Ghiaccio, scritto a quattro mani con Marco D'Amore, co-sceneggiatore ed attore protagosta al fianco di un talentuoso Giorgio Colangeli ed una magnetica e affascinante Matilde Gioli. La storia d'amore tra Luca (Marco D'Amore) e Raffaella (Matilde Gioli) fa da sfondo a questa pellicola che è tutta indirizzata ad un tentativo di denuncia e una tendenza far luce su quello che ancora oggi è un caso che potremmo definire aperto. Questo perché, nonostante la Corte di Cassazione dichiarò prescritto il reato di disastro, il mesotelioma è ancora in crescita in Italia. Sono 50 all'anno a Casale e oltre 1500 l'anno in tutta Italia. Perciò il massacro è tutt'altro che soffocato.

Eduardo, padre di Luca, è malato. Dopo tanti anni di lavoro in fabbrica, ad Eduardo è stato diagnosticato il mesotelioma. Ovviamente, incurabile. Quello che colpisce è che in realtà questa malattia per Eduardo giunga quasi come qualcosa di atteso. E forse lo è, in quanto oramai anche lui è consapevole di ciò che i suoi polmoni hanno assimilato in quegli anni all'Eternit, dove tutto era coperto da una coltre bianca. Una polvere mortale. Ma allora non si era consapevoli. O meglio, gli operai non lo erano. Eduardo indossava con fierezza, alla mattina, la sua tuta da lavoro. Quel lavoro che gli aveva permesso di comprarsi una casa, di farsi una famiglia. Eduardo ringraziava quel lavoro, per lui aveva messo da parte i suoi sogni d'attore e la sua passione per Totò; Eduardo baciava quella polvere, che si amalgamava tragicamente con le fibre della tuta e della sua pelle. Perché non vi era consapevolezza del rischio ma la serenità dell'ignoto.

"Un Posto Sicuro" è un grande rischio. Un volo pindarico. E' un film di denuncia e si apprezza l'intento certamente nobile della pellicola. Ciononostante il film scorre piuttosto lento e la resa è molto televisiva, quasi fosse una pubblicità progresso. Il sottotitolo è un po' fuorviante in quanto una storia d'amore a dire il vero non c'è; quello che si vede è inconsistente, scialbo, senza motivo di esistere. Si apprezzano invece alcune scene in cui la scelta stilistica vuole che ci sembri di essere in un sogno o qualcosa del genere. Scene surreali, poetiche, metaforiche. Molto, molto piacevoli agli occhi.

Marco D'Amore forse colpisce maggiormente in altri ruoli, questo non sembra calzargli a pennello e siamo lontani dalla sua "comfort zone". Non ho apprezzato molto la dizione, suppongo dia il meglio di se in situazioni in cui può permettersi di lasciarsi andare a derive dialettali. Giorgio Colangeli è una presenza graditissima, un grande attore che è entrato perfettamente e con rispetto nel personaggio.

Consiglierei la pellicola a chiunque ami questo genere di film, di denuncia, di protesta senza però alzare troppo le aspettative; "Un Posto Sicuro" è un film semplice, un po' spiegone ma che, forse, è bene non passi inosservato.