Extra

The Hateful Eight, la recensione del nuovo film di Tarantino

Giovedì, 28 Gennaio 2016 22:21

Immaginate una miccia, una lunga, lunghissima miccia. Si snoda lentamente, "come una melassa" direbbe qualcuno dei personaggi di questo film. E' innescata e ed una volta che lo è, sai che non c'è modo di annoiarti. 

Quentin Tarantino l'accende ancora volta e gioca con i suoi spettatori, con noi che ieri sera eravamo all'anteprima stampa di "The Hateful Eight", il suo ottavo film. Ricordate questo numero.

La miccia in questione è una trama fitta di dialoghi, una schermaglia di battute che pone uno dopo l'altro al centro dei riflettori gli otto "hateful" del film.

E' dura raccontare qualcosa senza togliere il gusto della suspense che il maestro di Knoxville tesse con minuzia e arguzia. E' per questo che mi soffermerò solo sulle impressioni e qualche nota tecnica interessante.

La location in cui ci troviamo e il formato scelto dal regista americano

Sono nello Studio 5 di Cinecittà - formato Ultra Panavision 70, ripescato a quasi 50 anni di distanza dall'ultima volta, per l'esattezza nel 1966 con "Khartoum". Lenti anamorfiche dunque, per un rapporto 2.76:1. Una ampiezza dell'inquadratura che esalta l'eperienza della recitazione.

Vi do una chicca: sapete che sono state usate le stesse lenti della celebre sequenza della corsa delle bighe in "Ben Hur"? Ora lo sapete!

WESTERN?

Tarantino ha dichiarato che per potersi dire regista da film western, occorre averne girati almeno tre. Lui dice di essere a quota due con quello di cui vi parliamo oggi. Ma può definirsi solo western "The Hateful Eight"? A mio parere la cosa è riduttiva. Sicuramente lo è, ma è allo stesso modo un giallo dalle note fortissime. Il film è un crescendo continuo e a differenza dei classici western non ci sono i buoni da una parte e i cattivi dall'altra. Ci sono 8 tipi misteriosi, pericolosi, che dicono e non dicono. 8 facce da galera con cui non vorresti mai avere a che fare. Tutte costrette sotto lo stesso tetto durante una furibonda tempesta di neve.

Li conosciamo pian piano, senza capirli mai davvero realmente. Il pathos è tutto qui e nell'ambiente aspro e inclemente che riflette i volti di ogni personaggio, scelta migliore era difficile farsi.

IL CAST

Lo stesso può dirsi di un cast diretto magistralmente e magistralmente imbeccato da una sceneggiatura tagliente come una katana e ridondante come un dialogo tra Vincent Vega e Jules Winnfield.

Samuel Jackson è uno straripante e mefistofelico cacciatore di taglie, l'ex maggiore Marquise Warren. Kurt Russel sugli scudi è il manesco e spietato John Ruth "Il boia", con al "seguito" l'animalesca Daisy Domergue ( Jennifer Jason Leigh, al battesimo in un film di Tarantino, strappa applausi). C'è il  cinico, beffardo e razzista sceriffo Chris Mannix (Walter Gogginssuperbo, di nuovo al fianco di Quentin dopo Django Unchained), Oswaldo Mobray alias Tim Roth ( che a suo modo si ritaglia un ruolo alla King Schultz), Bob "il messicano" è Demian Bichir. Completano il quadro un superlativo Bruce Dern nei panni del generale confederato Sanford Smithers e uno degli attori feticcio di Tarantino: Michael Madsen è Joe Gage.

PERCHE' NON PERDERLO

"E' una storia di bugiardi e bugie. Una storia sulla claustrofobia e sulle cose che non vengono mai realizzate", per preNdere in prestito le parole efficaci di Walton Goggins.  E' un condensato di cinema a 360 gradi "Hateful Eight", un trattato in 188'. Se qualcuno vi dice che per un bel pezzo il film è noioso, non dategli retta. L'avrà visto in streaming piratato con audio pessimo e schermetto da 15 pollici che davvero non può reggere il confronto con la sala cinematografica che ha accopagnato noi.

Cinema che va visto al Cinema!

Posso concedere solo qualche obiezione sulla crudezza di alcune scene. Sangue ce n'è a fiotti, ma non è una novità. Se siete deboli di stomaco più che di cuore, patirete alcune scene.     

Dovete attendere ancora il 4 febbraio per provare l'esperienza di cui ho reso conto. Nel frattempo il regista con al seguito Kurt Russell, Michael Madsen ed Ennio Morricone è oggi a Roma per incontare la stampa in vista dell'anteprima ad inviti, sempre a Cinecittà, sempre nel mitico Studio 5 ( in una sala da 8 8 8  posti), di questa sera.

Ah già ... Morricone... Il Maestro ha già portato a casa il Golden Globe per la sua colonna sonora... un utlimo tassello per farvi ingolosire! 

 

di Alessandro Giglio

 

 The Hateful Eight - il trailer ufficiale