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Cine'n'Eat: una serata a base di Felafel

Venerdì, 12 Febbraio 2016 12:52

Cine'n'eat - per quelli che hanno una relazione aperta con il proprio divano. La rubrica in cui vi suggeriamo cosa guardare e cosa mangiare mentre lo guardate, così a voi non resta che fare la spesa, mettere il film e cucinare. Perché come diceva Julia Roberts: "Le cose importanti della vita sono Mangia e Cine-Ama".

Oggi vi proponiamo, per esigenze di spazio, un film che comprende anche il piatto: "E morì con un felafel in mano", pellicola australiana del 2001. Naturalmente la metà di voi starà già pensando "maddai, quello l'ho visto un milione di volte", mentre l'altra metà non riesce a memorizzare il titolo e non sa già più di che stiamo parlando. A tutt'e due i gruppi: davvero, non fa niente, vi perdoniamo. L'avete visto già? Rivedevétevelo. Ma ci pensate alla storiella della mano Muriel? Come stancarsi? E il golf con le rane? Intramontabile. E a chi non l'ha visto, o non si ricorda quanto sia bello questo film(!), diciamo che il momento è quello giusto. Gli australiani non sono buoni solo a surfare e a sterminare aborigeni, no: sanno anche sfornare dei film "della madonna", con un punto di vista (perché il visto te lo scordi) preciso e lucido, crudo e spensierato, come solo uno che vive ai confini del mondo può avere.

Ma è il momento giusto per vedere questo film per un altro motivo: in questa settimana, sulla scena mediatica, si sono contrapposti coloro che vogliono cambiare il concetto di famiglia tradizionale, coloro ai quali non gliene frega un cazzo, quelli a cui non frega un cazzo ma vogliono che non cambi nulla, e quelli che potete fare come volete ma vi multiamo per pararci il culo a destra e a manca. Danny, il protagonista del film, convive con un fottìo di gente, e la sua vita è bella e disperata e in fondo gli piace così. Se vi siete stancati dei discorsi sterili circa le unioni civili e volete assaporare una visione liberatoria sulla vita&sticazzi&la-vivo-con-chi-mi-pare, gustatevi questo film con un bel felafel in mano.

 LA RICETTA.

Vi serviranno:

- 400 grammi di ceci in scatola rubati a qualsiasi mensa da quattro soldi.

- 2 spicchi d'aglio rubati alla vicina di casa.

- 1 cipolla giattritata.

- Quel mazzo di prezzemolo che - burloni voi! - volevate regalare per San Valentino.

- Quella spezia lì - camino? comodino? - che la tua vicina tiene sempre accanto all'aglio.

- Un cucchiaino di coriandoli trovati alla festa del cugino piccolo.

- Quell'olio di frittura che avete usato per broccoletti in pastella, pollo fritto e patatine negli ultimi 3 anni.

- Saleppepe.

Ora, se siete riusciti a recuperare il cumino iraniano, il grosso è fatto.

Prendete tutti gli ingredienti, ficcateli nel frullatore/pestateli con le converse di vostro fratello fino a ottenere un impasto omogeneo - e un po' ambiguo - e punitelo con 1 ora di frigo.

- QUA POTETE ANCHE COMINCIARE IL FILM - 

[mettete pausa] #Uscitelimpasto e fate le formine che volete (ALERT: l'ultimo eccentrico che fece un uccello si beccò una fatwa).

E poi friggetefriggetefriggete come neanche CiccioBastardo!

 

 di Toffee Cordaro e Mario d’Angelo