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Single Ma Non Troppo: senza Mr.Grey, si vive meglio?

Lunedì, 15 Febbraio 2016 12:59

Recensione di Single ma non troppo, film nelle sale italiane dallo scorso 11 febbraio. Tra le protagoniste ritroviamo Dakota Johnson, stavolta senza Mr. Grey: si vive meglio?

 

Un perfetto antidoto contro il lieto fine di Carrie Bradshaw e la sua capacità a metabolizzare idilliache storie d’amore con qualche sorso di Cosmopolitan e un paio di Jimmy Choo. La cinematografia americana ci ha ingannato per troppo tempo: la vita non è quell’imprevisto che succede mentre si è felicemente innamorati, la vita è soprattutto fatta di false partenze, sentimenti non ricambiati e lunghe pause di riflessione. Single ma non troppo ci porta in modo esuberante nella vita di Alice, inizialmente spinta da un desiderio di indipendenza, poi ridimensionato dalla rottura con l’ex, da un amico dispensatore di cinici consigli e da un uomo rincontrato per caso al Rockeffeler Center.

Questa commedia pur ironizzando sulle donne, paradossalmente riesce ad essere più sincera di tutte le stagioni di Lipstick Jungle. Non è un film d’amore, una brava sarta ha tagliato le scene sentimentali e lasciato Dakota Johnson, sopravvissuta a Mr. Grey, alle prese con i benefici dell’essere single, soprattutto grazie ad una australiana tutto pepe.

Non è necessario urlare al femminismo e se si vuole vedere una rappresentazione storica e drammatica della condizione della donna basta vedere Carey Milligan nel ruolo di una suffragetta il 3 marzo. Single ma non troppo è una commedia godibilissima soprattutto perché non porta con sé quella fastidiosa saccenza delle 11 donne parigine incontrate qualche mese fa. Per fortuna esistono Rebel Wilson e Jake Lacy, donna forte e indipendente che non deve pagare mai e uomo teneramente innamorato che da piccolo si travestiva da mammo. Saranno loro a intrattenere questa commedia che non può chiedere di più a una storia che parla di sopravvivenza da uomo e soprattutto da cerniera posteriore del vestito.

Sia santificata la Grande Mela e tutti quelli artifizi da Sex and City come la corsa in taxi, la festa natalizia organizzata in ufficio e i pancakes, che rendono la “solitudine” più piacevole e questo film più divertente. Una commedia leggera che non nasconde una trama profondamente spiccata né è in grado di tessere delle storie parallele particolarmente coinvolgenti.  Tutto sembra costruito ad hoc per intrattenere noi donne e farci sorridere per i nostri atteggiamenti tra un post “vissero felici e contenti” e l’altro, senza troppa serietà. Nessun bacio finale o rincorsa in aeroporto, solo il desiderio di imparare a bastare a noi stesse e una grande voglia di scalare il Grand Canyon.