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Il fiume ha sempre ragione: l'ultimo docu di Soldini

Sabato, 30 Luglio 2016 16:23

"Il fiume ha sempre ragione", di Silvio Soldini, dall’8 settembre arriva al cinema. Presentato in anteprima a Biografilm Festival International Celebration of Lives (Bologna, 10/20 giugno 2016).

Il nuovo documentario di Silvio Soldini è un omaggio alla poesia e all’artigianato inteso come vera e propria forma d’arte. Il regista, discretamente con la sua cinepresa, nel suo "Il fiume ha sempre ragione" osserva due "poeti della tipografia", seguendoli nella loro quotidianità.

Ci fa entrare nelle botteghe di Alberto Casiraghy e Josef Weiss i quali praticano la loro “arte” con amore e trasporto, definendosi due artisti-artigiani che svolgono un mestiere antico in un mondo moderno. Per loro l’intuizione è nella natura dell’uomo e l’arte, come conseguenza di questa peculiarità, non si può fabbrica nelle catene di montaggio o nei meccanismi contorti delle nuove tecnologie, è un prodotto dell’uomo e questo legame non potrà mai essere scisso. Il documentario vuole anche trasmettere l’umanità delle singole lettere utilizzate per realizzare i libri, partendo dall'invenzione della stampa, prima metà del 1400, a caratteri mobili di Gutenberg. 

Le storie (le vite) di Alberto e Josef.

Alberto, esuberante e vulcanico, vive e lavora nella sua bottega di Osnago, è un tipografo, pittore e poeta, ama gli aforismi ed è proprio uno di questi a dare il titolo al documentario. La sua casa-bottega è piena di foto, disegni, statuette, cimeli vari, libri e lettere manoscritte, oggetti pieni di significato, ognuno con una storia da raccontare. Artisti, disegnatori e poeti si recano nella sua bottega ed insieme realizzano, attraverso una stampante meccanica a caratteri mobili, le loro opere. La stampante, posta al centro della bottega, è l’anima di Alberto, sembra quasi che parli attraverso di lui, sono uno il proseguimento dell’altro. 

Josef, pacato e diligente, è un grafico e restauratore di libri, il suo atelier si trova a Mendrisio in Svizzera nel Canton Ticino. Con cura e minuzia, Josef piega carta e cartoncino per riaccomodare libri, taglia e cuce la carta, rifinisce i colori per la stampa. Per ogni libro ha una storia da raccontare, non sono oggetti inanimati, ma amici di cui si è preso cura. La dedizione per il proprio mestiere e la poesia legano i due protagonisti.

La sensazione che trasmette il film è di una grande passione, come se il regista stesse dirigendo un film d’amore, dove i protagonisti narrano tutte le fasi del loro innamoramento ed il trasporto che li lega indissolubilmente a questo sentimento.  
La colonna sonora è affidata ai rumori ambientali: i polpastrelli che scorrono sulla carta, la monotonia della vecchia macchina stampatrice, i suoni della natura come il fiume che scorre. La luce è quella naturale senza nessun artificio. "Il fiume ha sempre ragione" alterna, con armonia, le sequenze nelle botteghe dei due tipografi, con un montaggio fatto di tanti fotogrammi: visivi e sonori, che si organizzano e danno luogo al documentario.

di Maria Russo