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Milano Film Festival: tutte le curiosità della 21esima edizione

Mercoledì, 07 Settembre 2016 15:15

Dal cinema d’autore, passando per internet fino a Star Wars: nuove location, tanti eventi e la possibilità di adottare un regista.

Dall’8 al 18 settembre a Milano si terrà la ventunesima edizione del Milano Film Festival, evento nato con uno spirito underground ma che ha saputo col tempo dialogare con i luoghi istituzionali fino a diventare parte del tessuto cittadino.
Quest’anno, il quartier generale dell’evento si è spostato sui navigli, presso le nuove realtà dell’Ex Ansaldo BASE e il Museo delle Culture MUDEC. Tra le particolarità dell’evento, l'iniziativa "adotta un regista": i milanesi che si offriranno di ospitare un regista durante i giorni del festival riceveranno un pass omaggio per assistere alle proiezioni.
Inoltre sono previsti workshop, dj set, after show, proiezioni notturne e incontri per i più piccoli, perché lo spettatore non ha età.

Il Milano Film festival prevede tre concorsi: il Concorso Internazionale Lungometraggi, dove parteciperanno nove opere prime e seconde di registi provenienti da ogni parte del mondo, il Concorso Internazionale Cortometraggi, riservato a registi under 40  e il Nastro Azzurro Video Talent Award, che premia i progetti più sperimentali.
Tra i lungometraggi più attesi “Gulîstan, Terre de roses”, della regista canadese Zaynê Akyol, un racconto in prima persona di un gruppo di guerrigliere curde del PKK che vivono sulle montagne e nei deserti del Kurdistan, e “The Lure” della regista polacca Agnieszka Smoczyńska, già premiato al Sundance Festival 2016: un musical eros-horror-fiabesco che rivisita la fiaba de “La Sirenetta”. I cinquantacinque cortometraggi in concorso includono anche l’animazione: come “Glove”, meditazione nata da un guanto perso nello spazio dall’astronauta Edward White.

Tra i fuori concorso sono da segnalare quattro appuntamenti. Il primo è sicuramente l’omaggio al regista visionario Andrzej Żuławski, scomparso lo scorso febbraio, di cui verranno proiettate tre pellicole restaurate. A seguire il documentario “Lo and Behold, Reveries of the Connected World” di Werner Herzog, dove il grande regista ci parla di internet dalla nascita fino alle tracce futuribili, intervistando esperti, filosofi e sognatori. Il festival propone inoltre un tuffo nella storia del cinema e del teatro con la versione restaurata di “Film” (1964) diretto da Alan Schneider su sceneggiatura del premio Nobel Samuel Beckett, suo unico contributo per il grande schermo, e con protagonista il grande Buster Keaton, re dimenticato del cinema muto. Infine, per gli appassionati di Star Wars, “I am your father” di Toni Bestard e Marcos Cabotá, che narra la vicenda di David Prowse, Darth Vader nella prima trilogia, sostituito per il primo piano che gli avrebbe dato gloria.

di Giulia Caputo