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Doramaticamente perse: recensione di "Right Now Wrong Then"

Lunedì, 24 Ottobre 2016 10:15

Benvenuti nella nuova rubrica cinema K-DRAMA, dove approfondiremo il lato meno conosciuto delle serie televisive (dorama) e produzioni cinematografiche asiatiche. Ecco "Right Now, Wrong Then".

Esistono diversi tipi di opere cinematografiche che non provengono solo dal Giappone, ma anche da altri paesi orientali come Taiwan, la Cina e la Corea Del Sud. Tratteremo principalmente di serie coreane poiché sono quelle più numerose e famose nei siti, dove possono essere trovati sottotitolati oppure doppiati in italiano.

Iniziamo con il film vincitore del Pardo d’Oro al Festival Internazionale di Locarno nel 2015 "Right Now, Wrong Then”, scritto e diretto da Hong Sang-soo. È ambientato a Suwon, popoloso centro a sud di Seoul, dove il famoso registra Ham Cheon-soo, accorso in città con un giorno di anticipo per la proiezione di un suo film, conosce in un tempio la giovane pittrice Yoon Hee-jung, con cui passerà il resto della giornata. Basato sul sistema sliding doors, il film è diviso in due parti. Nella prima il regista Cheon-soo cerca di sedurre la giovane pittrice riempiendola di complimenti e menzogne spudorate. Nel mentre di una consueta serata alcoolica alla coreana farà abbastanza figuracce da giocarsi la fiducia di Hee-jung e tornare a Seoul carico di amarezza. Nella seconda parte, lasciata dal regista praticamente identica alla prima per buona percentuale, Cheon-soo si comporta in maniera sincera, fino all’inverosimile, conquistando la ragazza e concludendo la sua visita a Suwon nella dolcezza.

Se avete familiarità con le modalità relazionali coreane o con il tipico pattern d’incontro uomo/donna dei k-drama, amerete questo film. La Corea dell’alcool, della provincia un po’ noiosa, dell’inverno sotto zero, delle difficoltà relazionali e dell’incredibile formalità, il tutto in una cornice autoriale.

Un film molto tecnico, dove il regista continua il suo percorso nella sperimentazione cinematografica e nella decostruzione della narrazione filmica, iniziato con i precedenti lavori.

Una modalità di ripresa scarna e minimale, dove l’intera narrazione è praticamente lasciata ai raffinati dialoghi, mostrando una complessa stratificazione di argomenti. Il grande problema della comunicazione sembra farla da padrona, sia quando affronta la menzogna che l’esibizione esplicita di pensieri. Si affiancano discorsi sulla solitudine e sull’arte. Di volta in volta lo spettatore può sperimentare analisi e congetture, maggiori se si conosce un minimo la cultura coreana.

Potreste scambiarlo per uno Sliding Doors all’orientale, nel caso non stiate attenti. Ma Right Now Wrong Then non parla semplicemente della risposta a cosa sarebbe accaduto se si fosse giocata la carta giusta o se si fosse fatto questo o quello in modo diverso dalla precedente esperienza. La seconda parte del film è un inno alla sincerità, quasi buffa e goffa. È la risposta a ‘cosa sarebbe successo se si fosse fatta la cosa giusta’. L’amore del regista per la giovane pittrice appare tanto esagerato da sembrare falso, una ulteriore bugia, una strategia questa volta perfezionata. Le ultime scene, nella loro delicatezza e innocenza, e nella deliziosa bravura degli attori, ci mostrano invece un sentimento sincero. Hong Sang-soo racconta una storia (o due?) dal sapore antico, dove un breve incontro basato sulle emozioni espresse senza limiti di forma o formalità può davvero cambiarti la vita, oppure semplicemente sconvolgerti una serata e donarti un ricordo prezioso.

di Hilde Merini