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Festa del Cinema di Roma 2016: ecco Denial di Mick Jackson

Mercoledì, 26 Ottobre 2016 16:17

Premesse curiose e uno sviluppo che, forse per l’eccessiva aderenza ai fatti realmente accaduti, non riesce ad avvincere e a comunicare la reale portata di una sentenza storica. Ecco Denial.

Debora Lipstadt (Rachel Weisz) è una docente universitaria esperta di olocausto. David Irving (Timothy Spall) è un noto negazionista che la accusa di diffamazione, dandole la colpa di boicottare le proprie pubblicazioni. In base alla legge inglese, la donna sarà costretta a dimostrare in tribunale che le affermazioni su Irving sono fondate, fornendo le prove dello sterminio sistematico degli ebrei. Una trama accattivante, perché quarant’anni dopo la fine della guerra (la vicenda si ambienta negli anni Novanta), tornare a documentare una verità storica potrebbe non essere una facile impresa.

Invece, nonostante qualche debole ostacolo, la vittoria processuale procede senza particolari sussulti. Un’opera che doveva concentrarsi sulla bizzarria di un paradosso giuridico e sul potere pericoloso dei “cattivi maestri”, finisce per scadere in un legal convenzionale, prevedibile e con qualche cliché di troppo. Grazie al solito team di avvocati abilissimi, tra cui spicca un ottimo Tom Wilkinson ad interpretare le ricerche e le arringhe di Richard Rampton, le difficoltà iniziali si risolvono con inaspettata semplicità, nell’attesa di un colpo di scena che non arriva mai. Sulla carta, l’impianto probatorio della difesa non dovrebbe cedere all’emotività e al sentimentalismo – interessante infatti la scelta di non far testimoniare i sopravvissuti: di fatto, però, si indugia sull’orrore dei lager e sulla spietata ingegneria di Auschwitz senza fornire quell’inedito punto di vista capace di conferire al lavoro di Jackson la necessaria originalità.

Interessanti le atmosfere british e le prove attoriali di Denial. La protagonista, audace e spesso irruenta, si scontra con l’aplomb apparentemente glaciale dello staff di legali che la rappresenta. Ne derivano ottime interpretazioni: Reachel Weisz é come sempre intensa e rigorosa; Timothy Spall incarna perfettamente il ruolo di villain; Tom Wilkinson e Andrew Scott esaltani con ironia e intelligenza la dedizione professionale dei loro personaggi. Si poteva fare di più, perché se è vero che la ricostruzione storica della vicenda appare attenta e dettagliata, dall’altra il discorso filmico risulta troppo elementare per aggiungere Denial alla cerchia di pellicole sul genocidio nazista davvero rilevanti.

di Paolo Di Marcelli