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Quel Bravo Ragazzo, al cinema il film con Herbert Ballerina

Mercoledì, 16 Novembre 2016 14:23

Giovedì 17 novembre arriva al cinema in 300 copie "Quel bravo ragazzo", un film di Enrico Lando, anche co-sceneggiatore del film insieme al protagonista Herbert Ballerina, al secolo Luigi Luciano.

L'esperimento, in fin dei conti non proprio innovativo, è quello di "combattere" la mafia col sorriso. Usare i toni della commedia e della comicità surreale per scardinare i meccanismi mafiosi. Enrico Lando ("I soliti idioti" e "I 2 soliti idioti") mette su un cast vario e ben delineato. In "Quel Bravo Ragazzo" ci sono Tony Sperandeo in gran forma, sempre se stesso ma più allegrotto del solito in coppia (più che azzeccata) con Enrico Lo Verso abile nei panni di un killer vegano per motivi etici. Da segnalare anche Daniela Virgilio, poliziotta infiltrata e Giampaolo Morelli (suo superiore). Un cameo in una delle scene più esilaranti spetta a Jordi Mollà, cui pare proprio non disdegnare le chiamate dallo Stivale dopo il ciack sul set della Comencini lo scorso anno. Stessa durata sullo schermo per Maccio Capatonda nei panni del prete che si prese cura di Herbert/Leone quando fu abbandonato appena nato.

La Trama

Il padre di Leone, potente boss mafioso, sta per morire e sente che potrà andarsene in pace solo se il sangue del suo sangue sarà pronto ad occuparsi degli affari della Famiglia. Un figlio sconosciuto e che ignora non solo chi sia suo padre, ma persino che questo sia ancora in vita. A prendere le redini dell' "azienda di famiglia" sarà dunque Leone, 35enne un pò ritardato e che fa il chierichetto. 

I risultati

A metà strada tra il Dante di Johnny Stecchino e un Forrest Gump tutto candore e ingenuità, Herbert Ballerina non mira a tanto, ma vuol dimostrare che può prendere la sua strada ed essere protagonista senza starsene all'ombra di Maccio o come già capitato, di Checco Zalone. Il risultato ad onor del vero è centrato solo parzialmente. Un pò per sue mancanze, un pò per la trama esile e tutto sommato scontata del film. Ci sono scene che m'hanno fatto piegare letteralmente in due dalle risate ma purtroppo non sono sufficienti a salvarlo pienamente. Un peccato perchè alcuni guizzi ci sono e i "comprimari", dal già citato Sperandeo a Ninni Bruschetta col suo avvocato "stressato", sono veramente godibili.

Se non andate troppo per il sottile potreste persino divertirvi. Herbert ha chiuso la conferenza stampa romana paventando l'ipotesi che se il film dovesse proprio andar bene, potrebbe smettere col cinema e dedicarsi alla caccia al tartufo col maiale. Azzardo una ipotesi: lo rivedremo ancora sugli schermi.

di Alessandro Giglio