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Super Vacanze di Natale, la nostra recensione

Mercoledì, 13 Dicembre 2017 14:44

Un momento di pausa e la voglia di celebrare i 35 anni dal primo Vacanze di Natale che diede il via alla "saga" dei cinepanettone, sono all'origine del Super Vacanze di Natale in arrivo nei cinema il prossimo 14 dicembre. Noi di Radio Libera Tutti l'abbiamo visto in anteprima.

LA STORIA ED I NUMERI

La storia la conoscete tutti o quasi ma rinfrescare la memoria, soprattutto se si parla di un film di celebrazione non guasta. Occorefare un bel passo indietro fino al 1983 quando Carlo ed Enrico Vanzina tirarono fuori dal cilindro Sapore di Mare, non un cinepanettone, ma un film senza il quale il filone successivo non esisterebbe. Aurelio De Laurentis alla prima del film all'Empire di Roma ( pace all'anime sua) ne rimase entusiasta ed immediatamente propose ai due di collaborare con lui. Buttarono giù all'indomani le basi per Vacanze di Natale avendo come punto di riferimento attualizzato Vacanze d'Inverno con la coppia De Sica /Sordi. Da allora furono 8 i film del filone targati Vanzina, i quali abbandonarono la nave nel 2000 costruirono la coppia Boldi/De Sica che si sfaldò nel 2005 con Natale a Miami. Boldi, se ne andò, e De Sica inanellò ancora 8 film sotto la Filmauro di De Laurentiis per finire il suo ciclo con Colpi di Fortuna diretto da Neri Parenti. Proprio il regista fiorentino, in arrivo in sala lo stesso giorno con Natale da Chef e Massimo Boldi protagonista, non la mandò a dire ai De Laurentiis. Alle Giornate di cinema di Riccione bollò così l'operazione: "Più che un cinepanettone mi sembra un cinepolpettone fatto un pò con gli scarti. Più che una scelta distributiva quella di De Laurentiis puzza di dispetto, è un modo per lui pur non avendo un film nuovo, di esserci lo stesso".
Così invece Christian De Sica, anche lui in sala dal 14 dicembre con Poveri ma ricchissimi : “Super vacanze di Natale”? Ci sono rimasto male perché Aurelio neanche ci ha avvertito, dopo 32 anni poteva dircelo. Io non ho neanche visto il film perché è proprio una sciocchezza, quegli spezzoni si possono vedere gratis ovunque sul web, basta digitare “The best of Christian De Sica” o “The best of Massimo Boldi”.
Una querelle antipatica ma inevitabile che non cancella i numeri monstre di questi 35 anni con un incasso complessivo di 400000000 euro, oltre 200 attori coinvolti, circa 30 camei di personaggi del cinema ma anche dello sport, 50 location nazionali ed internazionali e 50 volti internazionali tra cui Leslie Nielsen, Danny De Vito, Bo Derek, Cindy Crawford e Bob Sinclair.

OGGI

Gli ultimi tre "cinepanettoni" Filmauro vedono la regia di Volfango De Biasi e di questi, gli ultimi due annoverano tra i protagonisti Paolo Ruffini regista, ma in realtà più montatore, del film compilation di cui parliamo oggi.
Un lavoro pazzesco perchè sono 33 in totale i films cui attinge Super Vacanze di Natale per raccogliere le sequenze indimenticabili e le gag ormai cult delle pellicole natalizie prodotte dalla Filmauro.
C'era un pò di scetticismo nell'attesa del film perchè nell'epoca di Internet e youtube in fin dei conti tutto è disponibile a tutti in ogni momento. Eppure l'operazione non funziona male ed anzi potrebbe aprire nuovi scenari. In realtà si cerca, e in qualche modo si riesce, a dare vita nuova a questi film.
86 minuti di film che ha intrecci ed uno sviluppo organico, diviso in capitoli introdotti da citazioni colte. Una rilettura di 35 anni di cinema e del nostro paese attraverso un film di montaggio in cui ci sono attori che in uno sketch danno l'innesco ed altri attori che rispondono da un altro film. Super Vacanze inizialmente prevedeva anche delle nuove scene girate in una ideale scuola di cinema a Cortina in cui gli studenti studiavano il fenomeno Cinepanettone, si era pensato poi ad una voce fuori campo, ma forse la scelta giusta è stata proprio quella per cui si è optato.
Per Ruffini è stata una scelta dettata dall'amore per il genere che ha rappresentato la sua infanzia: "Il mondo del Cinepanettone è un mondo stupendo. In cui la parolaccia non offende ed in cui vigeva la totale libertà di linguaggio, ora non sarebbe possibile. Questo che abbiamo montato è un film di una scorrettezza incredibile e davvero popolare nella sua accezione migliore. Pensiamo di aver realizzato qualcosa di storico uniformando tutto il materiale".
Se la portata sia effettivamente storica lo vedremo solo più in là, in fondo anche l'approccio della critica nel tempo è radicalmente mutato nei confronti di questi film. Sdoganati da Tullio Kezich, osteggiati dalla cinefilia più ortodossa, ora il filone viene riconosciuto come realmente degno di studio.
In sala dal 14 dicembre, sarà come sempre il pubblico a decretarne il successo e perpetuare o meno quel rito sociale dell'andare al cinema, soprattutto nei giorni di festa, che un pò negli anni si è perso.


di Alessandro Giglio.