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L'uomo dei ghiacci - The Ice Road, dal 2 dicembre al cinema

Lunedì, 06 Dicembre 2021 22:13

Jonathan Hensleigh, già regista di The Punisher, Kill the Irishman e sceneggiatore fra l'altro  del primo Jumanji, di Die Hard.

 Duri a morire e di Armageddon, ambienta questo film di azione fra i ghiacci del Canada:  una missione di soccorso, con apparecchiature trasportate da grossi camion a 18 ruote, dovrà riuscire ad arrivare in tempo per salvare un gruppo di minatori intrappolati in una galleria.
Per abbreviare il percorso è necessario attraversare un lago ghiacciato, la ice road del titolo,  facendo in modo che i camion lo percorrano ad una velocità tale da provocare meno vibrazioni possibili per non frantumare  la lastra di ghiaccio.
La missione di salvataggio a bordo di camion, i protagonisti,  marginali che cercano un riscatto mettendo in gioco le proprie vite, il pericolo continuo delle vibrazioni  durante il tragitto, rimandano immediatamente a un magnifico classico degli anni '50 di Clouzot, Vite vendute ( Le salaire de la peur).


La coppia  che guida il convoglio invece, l'esperto autista, che ha il volto del Liam Neeson, ormai specializzato in revenge movies sottozero, e il fratello meccanico, reduce di guerra  affetto da  sindrome post traumatica che ha sempre con sé una gabbietta con un topolino, non può non ricordare i protagonisti di Uomini e topi di Steinbeck.
Come afferma lo stesso Jonathan Hensleigh in una intervista:
"Da sempre volevo realizzare un progetto ispirato a Vite vendute o a Uomini e topi con al centro un personaggio "speciale" in grado di superare ogni difficoltà. La sceneggiatura è di una decina di anni fa, quando ero solo un giovane appassionato di cinema ed ero particolarmente interessato a Vite vendute di Clouzot. Lo avevo visto in televisione quando avevo circa dieci anni e non ho mai dimenticato quel film, considerato un classico minore, su una banda di perdenti assunti per trasportare nitroglicerina tra le montagne. Mi ossessionava quasi. Friedkin ne ha fatto un remake negli anni Ottanta, Il salario della paura: come me, anche lui era ossessionato dalla storia, me lo ha rivelato quando negli anni l'ho conosciuto”. 

 

Al contrario di Vite vendute e Il salario della paura di Friedkin però, L'uomo dei ghiacci ha un prologo troppo breve per approfondire la psicologia dei personaggi, soprattutto quelli interpretati da Lawrence Fishburne e da Amber Midthunder che appaiono appena abbozzati e non rendono facile allo spettatore l 'immedesimazione.
Sia in Vite vendute che nel Salario della paura poi la costruzione del racconto e la suspense  che viene  generata è incentrata sulla lentezza e l'ineluttabilità. Gli automezzi non possono accelerare e non possono nemmeno rallentare o fermarsi per non far esplodere la nitroglicerina che trasportano. Ne nasce una tensione continua che è provocata dalla contraddizione dei due elementi e che funge da catalizzatore per rivelare la complessità del carattere dei personaggi.
Hensleigh preferisce invece una narrazione più standardizzata dove vengono presentate, alternando il montaggio, i minatori in trappola e i soccorritori in arrivo e dove la  suspense del tragitto viene sostituita  dal conflitto fra protagonista e il  "vilain" che si oppone alla riuscita della missione. L'uomo dei ghiacci rimane  quindi un solido film di azione rinunciando ad una maggiore originalità. 

Di Marco Minutillo