Non è sempre nei grandi teatri che si trovano gli spettacoli più interessanti. Che l'opera di Loffarelli fosse una delle perle contemporanee viene anticipato anche dai numerosi premi vinti come autore emergente, grazie a quest'opera. Non è però facile rendere giustizia a un copione difficile, che rischia, se non entra nell'attore di risultare artificioso, ma in questo Emiliano Conti (Edoardo) Silvia Antonini (Carla) Claudia Fabrizio (Ottilia) Simone Destrero (Professore) hanno addirittura superato le aspettative.
La scenografia posta su due livelli riesce nel suo intento di evidenziare la forbice che allontana e avvicina le due coppie. Non essendo troppo elaborata, data anche la presenza di 8 persone costantemente sul palco, con il gruppo musicale fisso sulla scena, riesce a dare equilibrio alla rappresentazione.
Gli intrecci (che non sarò io a svelare) vi terranno per più di un'ora in sospeso tra risate e riflessioni sulle dinamiche delle coppie in scena, che scommetto sentirete anche un po' vostre.
Gli intermezzi con le canzoni d'autore italiane, della band sul palco ( Luca Matrigiani alla chitarra, Stefano Opice alla tastiera, Giancarlo Valente al basso, e una menzione speciale va alla voce di Valeria Papale), sembrano singolarmente fuori luogo, ma nel complesso dello spettacolo regalano la colonna sonora alle storie di una vita quanto mai quotidiana.
I Lieder di Schumann è un spettacolo che continuerà a far divertire il pubblico teatrale e questa versione Francesco Di Pinto è una buona occasione per andare a teatro fuori stagione.
Di Alessio Valeri.
