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La Cantatrice Calva : Quando il Nonsense fa riflettere

Martedì, 03 Dicembre 2013 19:26

Alla Casa delle Culture va in scena La cantatrice calva, una parodia della convivialità forzata e delle frasi fatte, firmata dal celebre drammaturgo Eugène Ionesco. Uno spettacolo che merita di esser visto: bravi tutti, dagli attori al light designer.

Alla Casa delle Culture è adesso in scena La cantatrice calva di Eugène Ionesco; un testo a cui la Compagnia Ginepro Nannelli -compagnia teatrale di lungo corso, da sempre molto attenta ai temi sociali, che gestisce la stessa Casa delle Culture dal 2000- è particolarmente affezionata. È stato già messo in scena con successo a gennaio scorso, e se non ci siete andati mesi fa non perdete occasione di vederlo adesso: il lavoro di Ionesco è un importante pezzo di storia del teatro dell'assurdo e la messa in scena è impeccabile. 

“Scena Prima: Interno borghese inglese, con poltrone inglesi. Serata inglese. Il signor SMITH, inglese, nella sua poltrona e nelle sue pantofole inglesi, fuma la sua pipa inglese e legge un giornale inglese accanto a un fuoco inglese”: così inizia l'azione drammatica de La cantautrice calva, una didascalia tra le più famose. La Compagnia Ginepro Nannelli ha dimostrato di saper leggere tra le righe: invece di creare un salotto, gli attori si sono trasfigurati nel salotto stesso. Grazie al bel lavoro della costumista Antonella D'Orsi, il pubblico si trova di fronte a delle “persone-poltrona” venendo così subito calato nel significato più profondo delle parole di Ionesco: i personaggi sono “sepolti nel salotto”, simbolo di una convivialità di facciata, della cortesia come impegno sociale e non come il risultato di una vera attenzione verso gli altri. La scenografia (Antonio Belardi) è infatti per contro minimale, quattro scannetti su cui sedersi e una pendola “folle” che batte un tempo tutto suo: gli occhi sono tutti per ciò che avviene sulla scena. 

Lo spettacolo prosegue dunque così, un po' guidando lo spettatore, un po' affascinandolo con la presenza scenica degli attori (bravissime tra gli altri Patrizia D'Orsi e Sara Poledrelli), diretti da Marco Carlaccini, attore di formazione sperimentale -dal teatro su strada al Living Theatre. Sia pur nel rispetto del testo, Carlaccini ha deciso di contaminarlo con una gestualità rigorosa, che spesso arriva a creare delle vere e proprie coreografie: “volevamo dare maggiore dignità al corpo, permettendogli  di esprimersi attraverso un copione tutto suo, che non seguisse pedissequamente le parole”, ci ha spiegato. Questa scelta dimostra tutta la sua validità nella scena finale, dove l'aggressività repressa dei personaggi finalmente esplode in un turbine di parole e gesti sconnessi, mentre gli attori avanzano pericolosamente contro il pubblico. “Scrivendo questa commedia (…) ero sopraffatto da un vero malessere”, aveva dichiarato Ionesco su La cantatrice calva; avrebbe dunque apprezzato il finale escogitato da Carlaccini. 

Fateci un pensiero, insomma: lo spettacolo è in scena dal giovedì alla domenica fino al 15 dicembre, alla Casa delle Culture (zona Trastevere). Gli studenti pagano 8 euro: un drink al Friends di Piazza Trilussa o un'ora passata in compagnia di Eugéne Ionesco e della Ginepro Nannelli? A voi la scelta.

Si ringrazia Pino Le Pera per la gentile concessione della foto di scena.