Extra

IL MEGLIO E IL PEGGIO DEI MONDIALI DI ATLETICA DI PECHINO 2015

Lunedì, 31 Agosto 2015 09:25

Si sono conclusi ieri i mondiali di Atletica di Pechino 2015. Ripercorriamo insieme il meglio e il peggio di questa edizione, tra sorprese e conferme.

IL MEGLIO

DAL 2008 AL 2015, PECHINO NEL SEGNO DI BOLT

Doveva essere l'anno di Justin Gatlin, ma Sua Maestà Bolt non è stato d'accordo. Alle Olimpiadi di Pechino del 2008 cominciava la leggenda di Bolt. Ai mondiali di Pechino del 2015 quella leggenda corre ancora più veloce di tutti. Il giamaicano veniva da una prima parte di stagione e da una preparazione tormentate dai problemi fisici. Si diceva non al meglio e sembrava che questa fosse la volta buona per lo sprinter americano, che deteneva anche le migliori prestazioni stagionali su 100 e 200 metri. Si diceva, appunto. Con meno spensieratezza di un tempo, ma con la maturità del campione assoluto, Bolt ha vinto tutte e tre le gare a cui ha preso parte. Prima si è preso i 100 metri battendo Gatlin di un solo centesimo, 9''79 contro 9''80, poi i 200 con il tempo di 19''55 e infine la 4x100, chiudendo l'ultima frazione. Niente male per uno che per la prima volta non partiva favorito.

LA RIVINCITA EUROPEA DI DAFNE SCHIPPERS

Quando si parla di velocità nell'atletica si pensa esclusivamente a Stati Uniti, Giamaica e Caraibi. 100 e 200 sono una loro proprietà esclusiva, un club ristretto di fenomeni. Ora non più e il merito è tutto dell'olandese Dafne Schippers, campionessa europea di 100 e 200 e ora vice campionessa mondiale dei 100 e campionessa mondiale dei 200. I risultati ottenuti dalla Schippers sono fenomenali. Nella gara regina della velocità si è inchinata solo a Shelly-Ann Fraser-Pryce (10''76), ma ha realizzato il proprio primato personale, nonché record nazionale, in 10''81, tempo che le è valso una splendida medaglia d'argento. Nei 200 invece, con una rimonta strepitosa sulla giamaicana Thompson nel rettilineo finale, è andata a vincere l'oro in 21''63, terzo miglior tempo di sempre e record europeo. Dopo questi mondiali è lei la candidata numero uno per stupire tutti alle Olimpiadi di Rio il prossimo anno, potete scommetterci.

christian taylor a un passo dalla storia

Lo avevamo detto anche noi, attenti alla gara di salto triplo dei mondiali. Due i fenomeni in pedana: Pichardo e Taylor, uno cubano, l'altro americano. Per cinque salti è stata una gara tirata e divertente, ma non sulle misure stratosferiche che ci si aspettava. Dopo le prime 5 serie di salti Taylor era in testa con 17.68m, ottima misura certo, ma sia l'americano che Pichardo erano in grado di andare oltre i 18 metri. E infatti all'ultimo salto Taylor ha tirato fuori il coniglio dal cilindro, facendo tremare il record del mondo di Edwards di 18.29m, con un 18.21m  strepitoso e che, se non fosse stato per gli 11,5cm lasciati sull'asse di battuta, sarebbe stato il primato di tutti i tempi. Anche se poi Pichardo non è stato in grado di replicare, pur saltando 17.73m, sembra ormai che il record del mondo sia alla portata di questi due assoluti fenomeni.

MO FARAH FA TRIPLA DOPPIETTA

Si scrive Farah, si legge garanzia. Dalle Olimpiadi di Londra ha fatto sempre doppietta, 5000 e 10000 metri, nelle grandi manifestazioni. Così è stato ai mondiali di Mosca del 2013 e così è stato anche quest'anno. Il britannico ha dimostrato una superiorità imbarazzante, frustrante per gli avversari, che sanno che quando c'è lui gareggiano al massimo per l'argento. I tempi non sono stati proprio eccezionali, 13'50''38 sui 5000 e 27'01''13 sui 10000, ma la facilità con cui Farah ha controllato la corsa, con il suo finale fenomenale, testimoniano la grandezza di questo atleta, capace di riuscire a fare doppietta in tre grandi eventi consecutivi, cosa mai riuscita a nessuno prima.

kenya caput mundi

Alzi la mano chi si sarebbe aspettato il Kenya trionfare nel medagliere. Nessuno. Certo, quello keniano è un exploit che arriva subito dopo lo scoppio dello scandalo doping, in seguito all'inchiesta del Sunday Times e della tv tedesca ARD, in cui il Kenya figurava come la seconda nazione maggiormente coinvolta dopo la Russia. Fino a prova contraria però i risultati ottenuti dalla squadra keniana a questi mondiali sono semplicemente stratosferici: 7 ori, 6 argenti e 3 bronzi. Da sempre fenomenali nel mezzofondo (5 ori sono arrivati da 10000m femminili, 3000m siepi maschili e femminili, 800 e 1500m maschili), quest'anno i keniani sono riusciti a conquistare due ori eccezionali in discipline solitamente non consone alle proprie caratteristiche: i 400 ostacoli con Nicholas Bett e il lancio del giavellotto con Julius Yego. In particolare ha stupito Yego, che ha imparato a lanciare da YouTube, con la misura di 92.72m, terza misura di sempre. Tra sospetti, per ora non confermati, e storie stravaganti, sicuramente il Kenya è stato grande protagonista di questi mondiali.

ashton eaton spaziale

Il decathlon è disciplina per uomini di ferro. Dieci gare in due giorni, una fatica immensa. Non a caso è una delle discipline dell'atletica in cui c'è più "solidarietà" tra i partecipanti, proprio perché tutti sentono la stessa inesorabile fatica. Poi però accade che fra questi superuomini ce ne sia anche uno che viene dallo spazio: Ashton Eaton. Il record del mondo di punti nel decathlon era già suo, 9039, ma lui ha voluto superare se stesso, arrivando a 9045. Chi non mastica molta atletica penserà che sono solo sei punti, non è poi così tanto. In realtà il risultato è straordinario, in particolare per due motivi. Il primo è che nel raggiungere questo record Eaton ne ha stabilito anche un altro, quello dei 400 metri in una gara di decathlon, con 45''00. Il secondo è legato all'ultimo giro dell'ultima gara, quella dei 1500 metri. Per ottenere il record di punti, Eaton avrebbe dovuto correre sotto i 4'18''. Quando suona la campana dell'ultimo giro l'americano sembra stremato e in proiezione il tempo non sembra abbastanza basso. Eaton dovrebbe fare un ultimo 400 da 63'', ma sembra impossibile. Invece ci riesce, trovando energie chissà dove, diventando un simbolo dell'uomo che abbatte i propri limiti e chiudendo con il tempo di 4'17''52. Nuovo record del mondo, fatto da un uomo spaziale.

il giro della morte di van niekerk

Lo chiamano giro della morte perché fatto a tavoletta e perché ti mozza il fiato. Lo sa bene Wayde Van Niekerk, il nuovo, inaspettato campione mondiale dei 400m, che ha sorpreso tutti vincendo l'oro in 43''48, quarto tempo di sempre. Il sudafricano infatti è collassato in pista al termine della gara ed è stato portato fuori in barella, talmente si è spinto oltre i propri limiti. Sicuramente una delle più grosse sorprese di questa edizione.

il peggio

italia, notte fonda

Il peggior mondiale della storia per l'atletica italiana. Un crollo sempre più impietoso dal 2005, culminato con la presenza di un solo italiano in una finale quest'anno, Tamberi nell'alto (arrivato ottavo). Senza contare quanti hanno saltato l'appuntamento per infortuni, o quanti non erano al meglio, frutto di una preparazione latitante. Il presidente federale Giomi ha indicato come rimedio a breve termine la possibilità di coinvolgere allenatori stranieri, in vista delle Olimpiadi. Altro sintomo che in Italia manca totalmente una programmazione seria. Si cerca di tirare una coperta già cortissima e i risultati si vedono. Inutile pescare allenatori all'estero quando alcuni italiani collaborano con successo con atleti stranieri, bisognerebbe piuttosto valorizzare quelli che ci sono in Italia. Altro problema poi è quello di celebrare risultati giovanili o in manifestazioni di seconda o terza fascia come miracoli sportivi, quasi al pari di medaglie olimpiche e mondiali. Come mai siamo dei "fenomeni" entro i nostri confini e poi appena ci troviamo di fronte al mondo facciamo solo figure miserabili?

justin gatlin, il primo degli sconfitti

C'è chi dice che a volte è meglio un bronzo di un argento, perché il secondo è il primo degli sconfitti. Dovremmo chiederlo a Gatlin. Come già detto parlando di Bolt, il favorito era lui e probabilmente questo è stato il suo problema più grande. L'americano infatti ha scelto di impressionare nelle batterie e nelle semifinali di 100 e 200, attirando tutte le attenzioni su di sé, quando non ce n'era assolutamente bisogno. 9''83 in batteria, 9''77 in semifinale nei 100. 20''19 in batteria, 19''87 in semifinale nei 200. Evidentemente questi tempi hanno dato troppa sicurezza a Gatlin, che neanche troppo inaspettatamente, si è fatto soffiare entrambe le medaglie d'oro da Bolt. 

il cameraman attentatore

Fortuna sua che è finito tutto con una risata. Le immagini si commentano da sole.

la gara di salto con l'asta maschile

Non tanto per colpa degli atleti, quanto per la scelta della progressione delle misure di 10 centimetri tra un salto e l'altro da parte dell'organizzazione, danneggiando lo spettacolo per favorire una gara con eliminazioni più veloci. Certo, una bacchettata sulle mani la meriterebbe anche Lavillenie che non riesce a sfatare il tabù mondiale. Campione olimpico e primatista mondiale a 6.16m, ai mondiali non è mai riuscito a vincere l'oro, aggiungendo questo bronzo ai bronzi di Berlino e Daegu e all'argento di Mosca.