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Dal caso Infront al crac del Parma: tutte le inchieste del calcio italiano

Martedì, 13 Ottobre 2015 17:27

E' scoppiata ieri quasi fosse una bomba ad orologeria l'inchiesta della Procura di Milano sui malaffari del calcio italiano. Oggetto dell'indagine al centro dell'inchiesta è la questione legata ai diritti televisivi, gestiti interamente dalla Lega Calcio, che ha ricevuto e poi spartito, con tutti i club di Serie A e Serie B, l'imponente cifra di 948 milioni di Euro, comprendenti il triennio 2015-2018.

La società che gestisce i diritti tv nel mondo del calcio nostrano è la nota Infront, advisor di molte compagnie televisive in tutto il mondo.

Quello su cui i magistrati stanno indagando in queste ore è la possibile commistione tra la stessa Infront e alcuni club della massima serie per presunti finanziamenti illeciti. Come nel caso del Bari, dove la Infront rappresenta il maggior sponsor con i suoi 480 mila euro annui. Ciò viola naturalmente un codice etico e mette in evidenza un palese conflitto di interessi.

Le Fiamme Gialle però non si sono limitate soltanto ad agire in questo senso, ma hanno sequestrato documenti, file multimediali e l'archivio finanziario del Genoa, per presunti finanziamenti illeciti che il presidente Preziosi avrebbe ricevuto su un conto svizzero da un dirigente della stessa Infront.

Il punto nodale su cui stanno lavorando la Guardia di Finanza e la Procura milanese è capire se le ingenti somme di denaro provenienti dai diritti tv non abbiano fatto altro che gonfiare i bilanci delle società calcistiche, procurando di fatto un illecito finanziario.

Intanto oggi, la Infront ha rilasciato una dichiarazione a mezzo stampa nella quale specifica di non essere sotto inchiesta e che un'indagine è stata aperta solo nei confronti di tre dei suoi manager, vale a dire Marco Bogarelli, Giuseppe Ciocchetti e Andrea Locatelli con l'accusa pesante di turbativa d'asta. Da questa accusa naturalmente non poteva essere esente il gruppo RTI – Mediaset, che grazie a presunti accordi sottobanco avrebbe falsificato l'asta dei diritti televisivi validi per questa stagione calcistica e le due successive. Questa mattina infatti sono stati messi sotto sequestro le agende e gli archivi di alcuni dirigenti del gruppo Mediaset a Cologno Monzese.

Sono naturalmente solo ipotesi queste a cui sta lavorando la magistratura di Milano, ma che a breve, se confermate, potrebbero alzare un polverone di dimensioni enormi, inferiore solo a Calciopoli.

Sulla scia di questo filone, la Procura di Milano avrebbe aperto un'indagine anche contro il presidente della Lazio, Lotito, che avrebbe - secondo i magistrati - utilizzato in maniera sconfinata la sua carica come vice presidente della Lega Calcio, ostacolando l'attività di vigilanza della Covisoc e favorendo così l'attività del duopolio Infront – Mediaset per accaparrarsi di comune accordo i diritti televisivi. Su questa faccenda però l'avvocato di Lotito si dimostra sereno e dichiara che il suo assistito non ha ricevuto alcun atto o avviso di garanzia.

IL caso DEL "CRAC PARMA"

Sfilato, ma in qualche modo legato, è invece il filone del Crac Parma a cui sta lavorando la stessa Procura emiliana. I PM stanno cercando di capire le cause e i principali protagonisti che hanno portato lo scorso anno al fallimento del Parma FC.

La situazione appare ad oggi ancora molto nebulosa, ma intanto i magistrati hanno dichiarato nella mattinata di oggi di aver aperto un'indagine nei confronti dell' a.d. del Milan, Adriano Galliani, che avrebbe sminuito il patrimonio della società parmense, sfruttando le debolezze finanziarie dello stesso club e dunque avrebbe agito in maniera preterintenzionale. L'oggetto in causa sarebbe l'acquisto del difensore italo-brasiliano Gabriel Paletta nel gennaio di quest'anno. Il trasferimento, avvenuto per una cifra esigua (2,5 milioni di Euro) sarebbe stato dannoso nei confronti della società parmense, che avrebbe potuto vendere il suddetto giocatore per una cifra almeno quattro volte superiore.

La società Milan intanto, attraverso il suo sito ufficiale ha rilasciato una nota nella quale dichiara la perfetta regolarità della transazione economica e di non aver quindi contribuito ad aggravare il dissesto finanziario del club giallo-blù.

Di certo, tutte queste vicende giudiziarie non danno una bella immagine di pulizia nel mondo del calcio nostrano. In molti credevano di aver spazzato via tutti i problemi grazie a Calciopoli, ma a oggi, da quello che emerge negli atti della Procura e anche nei precedenti casi di Calcioscommesse, sembra proprio non essere così.