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Serie A: ritorna il campionato delle Sette Sorelle?

Venerdì, 30 Ottobre 2015 14:19

Per tutti gli amanti del calcio, gli anni Ottanta e Novanta hanno rappresentato le decadi del cosiddetto “campionato delle sette sorelle”, dove le squadre italiane erano solite dominare con scioltezza in tutti i campi d’Europa.

Le “magnifiche sette”, vale a dire Milan, Juventus, Inter, Roma, Lazio, Fiorentina e Parma hanno messo assieme in quei venti anni ben tredici trofei europei, senza contare poi la Coppa UEFA del 1989 del Napoli, targata Diego Armando Maradona.

Tutto questo strapotere era dovuto - in primis - dalla fucina di calciatori italiani che provenivano dai nostri vivai – da Maldini e Pirlo, fino a Nesta, Cannavaro e Del Piero, passando per Totti e Buffon – ma anche in secondo luogo dai grandi campioni stranieri che facevano la fila per approdare in Italia, attratti dalla nostra tradizione ma anche da lauti stipendi. Oggi i nostri club non possono più permettersi gli Zidane, i Ronaldo o i Van Basten di turno, ma stanno sopperendo a questa situazione andando a pescare giovani promettenti qua e là per il mondo oppure comprando grandi giocatori da campionati esteri, messi fuori rosa dalle loro squadre, come i vari Klose, Dzeko, Jovetic, Tevez, Higuain e via discorrendo.

La domanda che in molti si fanno è: il calcio italiano sta (forse) tornando ai livelli e ai fasti che l’hanno da sempre contraddistinto?. Pensandoci su non si direbbe che ci siano molti dubbi, basti vedere che le prime della classe sono tutte raccolte nello spazio di 5 punti. Non c’è la noia a farla da padrona, come in Bundesliga o in Ligue1 dove Bayern e PSG dominano incontrastate senza avversari all’altezza, o come in Spagna, dove sembra preannunciarsi anche in questa stagione il duopolio Barca-Real. Solo la Premier inglese riesce ad essere ogni anno il campionato più combattuto e competitivo di tutti ed è proprio per questo che anche nell’angolo più remoto del globo si riesce a guardare un loro match.

Analizzando l’andamento delle “big” della nostra Serie A non si può non notare un netto innalzamento del livello qualitativo rispetto al recente passato. Non ci sono favorite, ma tutte sembrano potersela giocare ad armi pari, come avveniva proprio negli anni delle Sette Sorelle. L’equilibrio di queste prime dieci giornate era qualcosa di difficilmente prevedibile per gli addetti ai lavori fino a quest’estate, poiché sembrava scontato ancora una volta un monopolio a tinte bianconere come nelle ultime quattro stagioni.

La Juve sembra essere ormai appannaggio di se stessa; è vero ha cambiato molto, ma ciò non spiega il perché di una stagione che al momento (per lo meno in Italia) sembra fallimentare. La Roma che al momento è in testa, appare matura sia in termini di qualità che di spogliatoio, guidata da un allenatore che si è addentrato bene nei ritmi del nostro calcio. L’Inter, che la segue a ruota e che attende con ansia il big match di sabato sera proprio con i capitolini, ha speso tantissimo in quest’ultima campagna acquisti e sembra aver allestito un gruppo solido che con fermezza punta ad inserirsi nei primi tre posti.

Bisognerebbe poi, spendere più di qualche parola d’elogio per il Napoli del vulcanico De Laurentiis. I partenopei sono devastanti quest’anno più che mai, perché riescono a sfruttare in maniera perfetta tutto il loro potenziale offensivo e grazie ad un equilibrio tattico, infarcito dagli insegnamenti di un maestro di calcio quale è Sarri, non subiscono i gol e le avanzate degli avversari come nel biennio Benitez.

Dietro di loro, il “carrozone” formato da Lazio, Fiorentina e Milan. Le prime due, ogni anno partono con gli sfavori del pronostico, ma grazie ad un’ottima progettualità societaria, parsimoniosa in sede di calciomercato, ma efficiente quando è il campo a dover parlare, arrivano al traguardo di ogni campionato come le autentiche sorprese e stanno consolidando questo trend anche in questo primo scorcio di Serie A. Il Milan invece, dopo le brutte prestazioni di Settembre sembra ormai aver trovato la quadratura del cerchio, rispolverando il buon vecchio 4-4-2 che nei momenti di difficoltà risulta essere sempre il miglior rimedio, nonostante sia un modulo di gioco poco gradito al Presidente Berlusconi.

I dati che emergono da questo inizio di campionato, sono quindi estremamente confortanti e fanno ben sperare per il nostro movimento calcistico, che si augura poi di ben figurare ai prossimi Europei francesi.

Inoltre la finale di Champions League della Juventus dello scorso anno e le semifinali raggiunte da Fiorentina e Napoli nella passata edizione di Europa League ne sono un’ulteriore testimonianza. Per di più, un campionato più bilanciato attrae le più importanti emittenti televisive e garantisce così una maggiore visibilità all’estero, a maggior ragione in quelle zone come il sud est asiatico e gli Stati Uniti, dove il calcio sta fortemente prendendo piede ed è proprio per questa ragione che la Lega Calcio italiana ha deciso negli ultimi anni di disputare la Supercoppa Italiana in terre straniere come a Dubai o in Cina.

Alla base di questo rinnovamento c’è indubbiamente il massiccio investimento economico di proprietà straniere (Roma e Inter) e gli ingenti esborsi da parte delle famiglie Agnelli, Berlusconi e De Laurentiis, ma c’è soprattutto l’ottima scuola di allenatori italiani, apprezzata e riconosciuta da sempre. Grazie ad una profonda conoscenza tattica e ad un’identità di gioco ben definita, le nostre squadre riescono ad esprimere comunque un ottimo calcio. Juve, Roma, Napoli e Fiorentina sono infatti entrate in pianta stabile nelle competizioni europee e il ranking UEFA parla per loro. Da cinque anni a questa parte tutte e quattro le squadre hanno scalato vertiginosamente le loro posizioni all’interno di questa speciale classifica e sembrano continuare anche quest’anno lungo questa scia.

Vedere un campionato italiano sempre più avvincente e combattuto in cui aumenta il numero delle protagoniste che si danno battaglia fino a Maggio, non può far altro che accendere ancora di più la passione verso il nostro calcio, che vuole tornare ad essere il fulcro di questo sport.