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Il Leicester dei miracoli non si pone limiti

Martedì, 09 Febbraio 2016 00:44

La squadra di Claudio Ranieri non smette mai di sorprendere quest’anno. Dopo la vittoria col City ed il primato in classifica, ora in molti si chiedono se sarà in grado di reggere la pressione.

Alzi la mano chi avrebbe mai previsto una stagione così dalle parti di Leicester. Il primo posto in Premier League però non è assolutamente un caso. I ‘Foxies’ infatti non hanno mai perso negli scontri diretti contro le big pretendenti al titolo fino ad ora, Arsenal escluso (5-2 nella partita di andata). Già, proprio l’Arsenal sarà il rivale di domenica prossima (ore 17) e sarà probabilmente l’ultimo scoglio da superare per Vardy & co, visto il calendario abbordabile - per lo meno sulla carta - da qui ad aprile.

UNA MISCELA PERFETTA - I bei risultati conseguiti durante la prima parte di campionato hanno fatto credere che fosse tutto merito della coppia Vardy – Mahrez, che insieme ha collezionato più gol e assist rispetto a Ronaldo e Messi, non due calciatori qualsiasi. Sì è vero, l’inglese e l’algerino lì davanti fanno paura, perché corrono, si sacrificano e ogni domenica lasciano il segno con prestazioni superlative. I meriti però non vanno attribuiti solo a loro due, ma a tutta la squadra, che ha saputo incamerare i principi di gioco di mister Ranieri, uno che nel calcio inglese ci calza davvero a pennello.

Inoltre dopo un inizio di stagione in cui i gol presi erano davvero troppi (cosa insolita da vedere nelle squadre dell’allenatore romano) si è registrata la difesa, grazie alla “rocciosità” della coppia di difensori centrali formata da Huth e Morgan e alla copertura dei centrocampisti Albringhton, Drinkwater e Kantè.

Soprattutto quest’ultimo merita di essere inserito nella lista dei migliori centrocampisti dell’anno della Premier League. Ruba una quantità mostruosa di palloni e non smette mai di correre da una parte all’altra del campo e molto spesso è lui che fa partire le azioni di gioco e di contropiede. Insomma, non rappresenta solo il più classico profilo dei mediani, ma è anche un abile playmaker al centro del centrocampo. Nell’ultimo match contro il City ha avuto la faccia tosta di affrontare a muso duro un certo Yaya Tourè, riuscendo a vincere tutti i contrasti, dal primo all’ultimo minuto. 

RISPETTO E SPIRITO DI SACRIFICIO? PAROLA DI RANIERI - Kantè, così come tutto il resto della squadra, basa la propria filosofia di gioco sullo spirito di sacrificio e proprio su questo tema, Ranieri in una recente intervista rilasciata per un'emittente inglese ha dichiarato che non ha avuto bisogno di conferire specifiche regole all’interno dello spogliatoio, tutti si rispettano e corrono l’uno per l’altro. Attorno a queste dichiarazioni si potrebbero fare lunghissimi discorsi su quanto questo sia l’approccio giusto al calcio e allo sport in generale o su quanto questi valori siano improponibili in alcuni club, come il City o lo United ad esempio, dove i soldi e l’individualismo li fanno da padroni.

Il Leicester attraverso questa impresa ha la possibilità non solo di rendere felici i propri tifosi per il resto dei secoli, ma potrebbe anche riportare coi piedi per terra il calcio inglese, gonfiato di fatturati, merchandising e mercati asiatici, ma che da qualche anno fatica a mettersi in mostra in Europa. Basti pensare che coi soldi spesi dal Manchester City per acquistare Sterling (68 milioni di euro) si sarebbe potuto comprare per ben 125 volte un Mahrez, preso invece per qualche spicciolo. E’ questa la vera impresa del Leicester, riportare dei valori imprescindibili nel mondo del calcio, che il più delle volte si perde intorno a discorsi economici ma che pian piano si sta distaccando dall’unica cosa che conta: il rettangolo verde di gioco.

di Valerio Vitali