Extra

Olimpiadi Rio 2016, è caos anche sull'inno ufficiale: non piace a nessuno

Mercoledì, 27 Luglio 2016 08:15

Olimpiadi Rio 2016: l'inno ufficiale dei Giochi, Alma e Coração, non convince. Ad insidiarlo, inoltre, ci si sono messe anche le star della musica mondiale che hanno utilizzato le Olimpiadi per promuovere i loro pezzi.

Sul fronte dei problemi e degli imprevisti, le Olimpiadi di Rio 2016, in programma dal 5 al 21 agosto, non si sono fatte mancare nulla: il virus Zika, che provocherebbe serie complicazioni alle donne incinte, atleti ritirati per doping, il villaggio olimpico che non è ultimato, tanto da costringere alcune federazioni, come quella italiana, ad appaltare autonomamente i lavori di conclusione di Casa Italia. Ma i guai per le Olimpiadi brasiliane non finiscono qua. E’ caos anche sull’inno ufficiale dei Giochi, il motivo orecchiabile che in quasi tutte le competizioni risuona fino allo sfinimento per rendere riconoscibili e festose quelle giornate di sport. Il comitato olimpico aveva affidato la stesura del brano a due star della musica brasiliana: Thiaguinho e Projota. Il primo ha 14 milioni e 300 mila visualizzazioni su Youtube e il secondo oltre 153 milioni. Ma lo stesso successo non l’hanno avuto per l'inno dei Giochi – Alma e Coração - che ha raggiunto 1 milione e poco più di visualizzazioni. Secondo gli esperti, il problema sarebbe l'eccessivo “provincialismo” dei due artisti: tanto conosciuti in patria, quanto anonimi nel resto del mondo.

 

Il testo della canzone (traduzione, “Cuore e anima”) è anche interessante perché invita a costruire un mondo migliore, dice che farlo spetta ai giovani e che solo col sacrificio e con la tenacia si raggiungono i propri obiettivi. Ma la melodia non entra in testa, non “buca” e questo è un altro fattore negativo di Alma e Coração. Ad insidiarlo inoltre ci si sono messe anche le star della musica mondiale che hanno utilizzato le Olimpiadi per promuovere i loro pezzi. La prima è stata Katy Perry che, a tre anni dal disco Prism, è tornata alla ribalta con Rise, il cui video (23 milioni di visualizzazioni in una settimana) è una sequenza di immagini delle precedenti Olimpiadi di Londra, con lacrime, fatiche e sconfitte. Il testo invita alla sofferenza, a farcela, a non demordere “agli avvoltoi che ti vogliono giù”. In molti l'hanno confuso con l'inno ufficiale e in alcuni siti specializzati lo presentano come tale. La NBC americana ha scelto questo brano per aprire le dirette delle gare da Rio. 

A concludere il tutto ci si è messo anche Pelè, la leggenda del calcio, che ha composto Esperanca per Rio, una samba ottimistica cantata insieme ad un coro di bambini. Tanti lo confondono con l'inno ufficiale, ma è solo una trovata pubblicitaria. Le solenni Barcellona di Freddie Mercury e Montserrat Caballè per le Olimpiadi del 1992, e One Moment In Time di Whitney Houston di Seul 1988 sono un lontano ricordo.

di Simone Piloni