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Sentenza Calciopoli : ci hanno rubato il calcio

Venerdì, 21 Marzo 2014 21:46

Il 17 Dicembre del 2013 la Corte d’Appello della Procura di Napoli ha emesso le sentenze per il secondo filone di “Calciopoli”. Pochi giorni fa sono uscite le motivazioni di questa sentenza, che leggendole, hanno fatto venire a molti la pelle d’oca.

Gli imputati sono stati tutti condannati: Luciano Moggi (2 anni e 4 mesi per Associazione a Delinquere), Pierluigi Pairetto e Innocenzo Mazzini (2 anni sempre per Associazione a Delinquere), l’arbitro De Santis ( 1 anno) gli arbitri Paolo Bertini e Antonio Dattilo ( 10 mesi).

 

In questa sentenza, composta da 224 pagine escono notizie inquietanti. Calciopoli, o il sistema Moggi, esiste ben dal 1999 e per sette anni, fino al 2006 ha imperversato per la Serie A condizionando i campionati e addirittura le moviole televisive. A pagina 108 delle motivazioni si legge testualmente: "Appare indubbio che sia emerso un sistema ben collaudato, peraltro già operante dagli anni 1999-2000, fra soggetti che sulla falsariga di ‘rapporti amichevoli’ […] ponevano in essere condotte finalizzate a falsare la reale potenzialità di alcune squadre di calcio." Questo procedimento da ragione a chi affermava da tempo che questa “Cupola” esisteva davvero e che decideva gli andamenti dei campionati di Serie A e anche del mercato, come visto in tutto il filone riguardante la Gea World in un altro processo.

Ben sette le motivazioni che i giudici hanno dato giustificando questi sette anni di calcio deciso dai piani alti:

1) Grandissima mole di conversazioni, con una gravissima intrusione in FIGC di persone estranee e che non dovevano essere li;
2) Rapporti solidissimi tra il Promotore della “Cupola” Moggi e gli “organizzatori” Pairetto, Bergamo e Mazzini;
3) Fittissima mole di intercettazioni assolutamente incontrovertibili;
4) Utilizzo di schede telefoniche estere cosi da aumentare le possibilità di non essere scoperti;
5) Le fitte riunioni tra la dirigenza della Juventus e la dirigenza AIA di quel periodo;
6) Il ruolo fondamentale dei, nel momento del reato, presidenti AIA e FIGC;
7) L’ influenza molto ampia di Luciano Moggi in ambito federale.

 

Leggendo questa sentenza si capisce come questi signori abbiano deciso di non far giocare in modo leale e pulito tanti campionati dello sport più seguito in Italia, mettendosi a tavolino o al “ telefono” per decidere chi doveva vincere e chi doveva perdere inviando in quei campi quel tipo di arbitro oppure no che era in grado cosi di decidere la partita o quantomeno provarci, visto che non sempre è possibile nel calcio ma molto spesso. Ora i scudetti del 2001-2002, 2002-2003 sono ancora validi oppure no?

Per concludere vi consiglio di ascoltare questa canzone di Elio e le Storie Tese, che anche se precedente agli anni della “Cupola” parla di stranezze del campionato italiano: