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Musica

In The Grove #16: il rock acustico dei Two Years Ago

Venerdì, 31 Luglio 2015 13:35

Secondi ad esibirsi in questa sedicesima serata di "In The Grove - RLT Unplugged" sono gli Two Years Ago, duo rock romano dalle molteplici influenze musicali che ha deciso di passare a sonorità più acustiche rispetto al vecchio progetto in elettrico che portava lo stesso nome. 

 "Two Years Ago": cosa indica il nome del gruppo? Un evento significativo accaduto due anni fa?

Jacopo Vaccarezza (chitarra e voce): «Il nome deriva da un mio progetto solista di impronta rock. Poi con Fabio ho deciso di riarrangiare i pezzi in chiave acustica. Due anni fa più o meno è stata la data di rilascio di questo progetto. Però, più che indicare un avvenimento avvenuto in un certo periodo di tempo, indica quella nostalgia, quel senso di passato che però è molto recente. Un ricordo vivo per il quale la malinconia non prevale perchè non appartiene ad un passato remoto, lontano, ma appartiene invece ad un passato più prossimo che suscita sentimenti più positivi. Una cartolina. Una foto poco sbiadita che ti ricorda qualcosa di perduto che forse non hai afferrato bene o che forse hai paura di lasciar andare.»

Da dove arriva la decisione di riarrangiare i pezzi del vecchio progetto, di passare a sonorità acustiche?

Jacopo Vaccarezza (chitarra e voce): «Primo, per un fatto di amicizia. Secondo, per amore della musica. Ci chiudiamo in una stanza e cerchiamo di lavorare sulla bellezza della musica. E' stato una sorta di ritorno alle origini perché in realtà i miei pezzi sono nati con chitarra e voce e poi è stato creato il mondo intorno. O sei i Pearl Jam, sei un grande band e si compone tutti insieme, oppure vai di chitarra e voce e fai il resto dopo. Abbiamo trovato la nostra chiave.»

Fabio Perrone (basso): «Io e Jacopo abbiamo avuto molteplici esperienze rock in passato, separatamente. Poi abbiamo esplorato altri confini musicali. Magari a quindici anni amavo molto il grande rock, oggi invece stiamo cercando suoni nuovi, curiamo i dettagli. Parallelamente, ci siamo trovati bene perché tutti e due abbiamo sviluppato un'amore verso l'arrangiamento più curato, più delicato, più intimo.»

Gli artisti di riferimento del gruppo: quali sono? Ho letto sulla biografia che c'è anche un po' di jazz.

Jacopo Vaccarezza (chitarra e voce): «I miei artisti di riferimento sono Soundgarden, Pearl Jam, il grunge degli anni novanta, Chris Cornell e Eddie Vedder. Per quanto riguarda lo studio della chitarra, la composizione, sono più sul jazz. Ho studiato con Fabio Mariani, uno dei migliori chitarristi jazz italiani.»

Fabio Perrone (basso): «La scelta di passare all'acustico si ricollega molto con le influenze. Siamo cresciuti molto con il rock, il pop, il blues. Generi radiofonici diciamo. Crescendo invece abbiamo cominciato ad ascoltare (anche dal vivo) il jazz, il funk, la fusion, il soul. Quindi questo ascolto di generi musicali un po' morbidi all'ascolto ci ha portato a suonare in acustico in un certo senso. Ascolto molto i Pearl Jam, gli Audioslave, i Foo Fighters, i Queens Of The Stone Age, i Muse. Però ultimamente sto ascoltando molto Miles Davis, Charlie Parker, Keith Jarrett, Chick Corea, Herbie Hancock. Diciamo la verità poi... Con Youtube io ho riscoperto il gusto dell'acustico, delle versioni acustiche di alcuni brani. Il live acustico di un pezzo che ho sempre ascoltato in elettrico è una cosa che mi ha sempre colpito. L'arrangiamento diventa più essenziale ma più emotivo. Anche questa è un'influenza importante. Guardare i live acustici.»

Ci sono anche brani in italiano?

Jacopo Vaccarezza (chitarra e voce): «Sì, ci sono anche brani in italiano che però questa sera non faremo. Principalmente io scrivo in americano o in inglese. Però, sì, ci sono anche canzoni in italiano.»

State lavorando ad un disco?

Fabio Perrone (basso): «Jacopo ha questo album in elettrico. Registreremo in futuro. L'idea del gruppo nasce parecchio tempo fa con vari esperimenti: trio, duo... Alla fine abbiamo capito che ci troviamo bene così, consapevoli di rimanere in due. Tra impegni di varia natura abbiamo proseguito e abbiamo ripreso a riarrangiare i pezzi di Jacopo, più alcune cover. Più avanti andremo in studio.»

Jacopo Vaccarezza (chitarra e voce): «Non stiamo lavorando ad un album, stiamo mettendo insieme dei pezzi nel nostro stile. Qualcosa di inedito insieme faremo, qualche canzone fatta proprio da noi due come band acustica.»

Sogni nel cassetto? Dove vi piacerebbe arrivare?

Jacopo Vaccarezza (chitarra e voce): «Non disdegnamo una possibile commercialità del prodotto. Crediamo che il nostro tipo di arrangiamento sia piuttosto versatile sia per il tipo di locali, sia per il tipo di contesti. La gente penso che potrebbe apprezzare un certo stile. Ci piacerebbe riuscire a fare parecchie serate. Registrare un album insieme, dare un senso a questo progetto. Avere la possibilità di avere un nome.»

Fabio Perrone (basso): «Ci piacerebbe mettere da parte qualcosa per registrare. Facciamo un passo alla volta. Adesso puntiamo a fare molte serate e vediamo come va.»

Quali altre serate avete in programma? Altri progetti?

Jacopo Vaccarezza (chitarra e voce): «Come duo, abbiamo fatto questa serata qui. Ci stiamo organizzando per agosto e per settembre. Per me lo studio della musica è primario. Arriverà un momento in cui dovremo decidere cosa fare nella vita, io personalmente ho già deciso. Vedremo cosa succederà.»

Fabio Perrone (basso): «Diciamo che una persona che organizza molti eventi, un mio amico, ha preso molto a cuore questo progetto e ci ha già detto che, quando avrà degli eventi per le mani, sarà lieto di includerci. Siamo sul fiume ad aspettare il cadavere del nostro nemico (ride NdR). Noi cerchiamo di suonare il più possibile. Vediamo.»

 

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