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Musica

Carmen Consoli ad Eutropia, la recensione

Venerdì, 11 Settembre 2015 10:49

Generosa, professionista, rilassata. Questi i tre aggettivi per descrivere Carmen Consoli di ieri sera ad Eutropia – Città dell’Altra Economia. Vi racconto il perché.

Quando ci si accosta ad un concerto senza essere un fan di chi si ascolta si rischia d’essere prevenuto o magari anche più obiettivo di chi adorante si beve tutto quello che la star di turno propina: io spero di non essere nella prima categoria.

Generosa perchè Carmen regala o per meglio dire offre al suo pubblico due ore intense di musica non lesinando sulle richieste che a gran voce la gente reclama.

Professionista per tanti motivi. Intanto per cominciare, a differenza di altri colleghi inizia praticamente in perfetto orario il suo live: 22.05 e si parte. Si è rock, (poppeggiante non vi inalberate) e bla bla bla… ma anche la gente merita rispetto e lei conosce questa parola.

Professionista perchè Carmen tiene il palco come solo chi lo è, può farlo. La voce non ha sbavature e quando interagisce con la gente introducendo alcuni pezzi lo fa in scioltezza lasciando perdere la vocazione da santone che troppi guru o presunti tali della musica nostrana e non, ci buttano addosso.

Anche in questo sta l’aggettivo “rilassata” di cui sopra. Sarà il mestiere, sarà che a Roma è di casa, sarà l’essere diventata mamma, fate voi, ma Carmen sta a suo agio sul quel palco e l’atmosfera è proprio quella: rilassata.

A proposito di Roma: “ Questa è la città dove ho fatto la mia prima spesa, la città di Piazza di Spagna, la città in cui gli abitanti parlavano come nei film, parlavano tutti come Alberto Sordi e io dicevo a papà che mi sembrava di essere ad Hollywood ( magari a Cinecittà penso io) e cercavo di imitare questa parlata ma non ci sono riuscita mai .Dividevo la stanza con delle studentesse e ho abbozzato in quei giorni le canzoni che hanno fatto parte del mio primo album. Vicino casa mia c’era una che suonava dei bonghi, e basta co’ sti bonghi! Non siamo mica in Africa! Sentivo la sua voce suadente e mi dava quasi fastidio perché era meglio della mia. Qualche anno dopo incontrai questa ragazza amica e fummo prese entrambe a Sanremo Giovani”. La persona in questione in chiusura o  quasi salirà sul palco per cantare un brano insieme a lei. Avete già indovinato? E’ Marina Rei!     

A luglio, sullo stesso palco, era stata la Consoli ad essere invitata dalla cantante romana.   

Niente sembra essere impostato al computer anche se la scaletta è preparata a puntino. Tutto scende fluido e le perdono anche i brani un po’ melensi e lagnosi per i miei gusti   che non me l’hanno mai fatta amare troppo.

Il ritmo sale e scende in un continuo alternarsi toccando punte persino vertiginose, complice una band di sole donne su cui svetta a mio modo di vedere la bassista Luciana Luccini coadiuvata alla batteria da Fiamma Cardani.

La chiusura è apotesi con Confusa e Felice, L’ultimo bacio e Besame Giuda una dietro l’altra. Esco pensando che mi sono goduto davvero una buona serata di musica, complimenti anche a me che non l'ho persa.

             

Articolo e Gallery fotografica a cura di Alessandro Giglio

 

SCALETTA:

GEISHA

MIO ZIO

SENTIVO L’ODORE

L’ABITUDINE DI TORNARE

LA SIGNORA DEL QUINTO PIANO

OTTOBRE

MATILDE

PER NIENTE STANCA

FINO ALL’ULTIMO

SINTONIA IMPERFETTA

AAA CERCASI

ESERCITO SILENTE

FIORI D’ARANCIO

CONTESSA MISERIA

VENERE

OCEANI DESERTI

PAROLE DI BURRO

CONFUSA E FELICE

ACUSTICO CARMEN

BESAME GIUDA