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Edoardo Bennato vince il premio Amnesty: "Tutti dobbiamo essere 'Pronti a salpare'"

Martedì, 05 Luglio 2016 16:00

Intervista a Edoardo Bennato, vincitore della XIV edizione del premio Amnesty International Italia per la canzone "Pronti a salpare". 

Abbiamo avuto il piacere di intervistare Edoardo Bennato, che con la sua "Pronti a salpare" è il vincitore della XIV edizione del premio Amnesty International Italia indetto da Amnesty International e dall'associazione "Voci per la Libertà" per premiare il migliore brano sui diritti umani pubblicato nel corso dell'anno precedente. Radio Libera Tutti ha fatto parte della giuria che ha decretato il brano vincitore. Secondo il cantautore napoletano "il mondo del benessere, della pace, dell'abbondanza, che deve e sottolineo deve, essere pronto a salpare, a cambiare modo di pensare. L'umanità da sempre è in cammino: un concetto che non si può fermare. Dunque siamo noi, volenti o nolenti, a dover essere 'pronti a salpare'". 

Intervista a Edoardo Bennato

In che senso dobbiamo essere pronti a cambiare modo di pensare?

Siamo ormai giunti alla consapevolezza che non ci sono diverse razze, solo una, quella umana che ha subito una naturale diversificazione a seconda del contesto in cui si ritrova a vivere.  Non c'è più spazio per cinismo ed egoismo esaperati e buonismi inconcludenti, l'unica strada da percorrere è quella del buonsenso inteso come atteggiamento utilitaristico, rendendoci conto che in questo momento il nostro benessere e la nostra sopravvivenza passano per la soluzione dei problemi del terzo mondo.
C'è una parte della famiglia umana rimasta bambina latitudinalmente e una parte della famiglia umana diventata adulta ed è incredibile constatare come proprio quest'ultima esprima stupidità, superficialità e arroganza. Dovremmo tutti cambiare atteggiamento rendendoci conto che il nostro pianeta è come una nave e se c'è una falla, inevitabilmente, prima o poi va a fondo tutta la nave.

Tu hai vissuto anni che io non ho avuto la fortuna di viver, anni che poi sono diventati il simbolo di tanti cambiamenti. Potremmo dire che "tante navi hanno salpato" e tanti nuovi "porti" abbiamo raggiunto. Credi che qualcosa oggi cambierà? Approderemo presto a nuovi porti o c'è poco fermento? 

Saremo costretti per necessità a fare quello che è giusto fare. Gli uomini vanno spinti a prendere le decisioni giuste e di certo non sarò io a salvare il mondo , saranno gli esseri umani spinti dalle necessità e dalle contingenze. 

C'è un filo conduttore in questo tuo pensiero? c'è stata un'evoluzione?

Nell'album precedente del 2010 "Le vie del rock sono infinite" c'è un brano che si chiama "E' lei"
brano in cui mi sono immaginato una bambina che nasce nel terzo mondo in un ambito familiare di affetto perchè ,vedi, quello che determina l'indole di un essere umano non è nè il colore della pelle nè il livello sociale ma è l'affetto che riceve nei primi giorni, settimane, mesi di vita. Se un essere umano riceve affetto e si sente amato e accolto, sarà poi un adulto in grado di resituire affetto e propositività agli altri. 

Cos'è la libertà per Edoardo Bennato?

La libertà significa soprattutto consapevolezza quindi essere consapevoli di essere cittadini d'Europa, del Mondo.

Mi sono ricordato mentre tu parlavi di un film di Paolo Sorrentino che si chiama "le conseguenze dell'amore" e in una scena c'è Toni Servillo in banca che fa contare al personale i soldi a mano, allora gli chiedono "ma perchè continui a far contare i soldi a mano ai nostri dipendenti e non vuoi lasciarci usare le macchinette automatiche?" e lui di controbalzo "perchè non bisogna mai smettere di avere fiducia nell'essere umano". Mi chiedo allora se Edoardo Bennato abbia fiducia o meno nell'essere umano...

Certo, assolutamente, nonostante i nostri limiti a livello singolo e collettivo, è l'uomo che ha fatto questa scelta di uguaglianza.
Se immaginiamo il pianeta senza la presenza dell'uomo e osserviamo quelle che sono le leggi della natura, vediamo che per l'equilibrio del sistema c'è bisogno di sopravvivenza e quindi anche di violenza, che per la natura non è violenza, ma semplicemente natura.

L'essere umano invece ha iniziato un altro cammino, un'altra direzione. Noi vogliamo un mondo senza sopraffazione.
Non guardo uno con la pelle nera come un essere inferiore, anzi ti confesso che quando mi confronto con uno che ha la pelle più scura mi rendo conto paradossalmente che è molto più sensibile di uno con la pelle chiara.

Intervista di Alberto Di Santo e Fabrizio Rossi