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Musica

Buzzcocks a Villa Ada: il live report e le foto

Martedì, 29 Luglio 2014 18:44

Il 28 luglio non eravate a Villa Ada a Roma Incontra il Mondo? Male, anzi malissimo!! Se c’eravate converrete con me. Poche volte si può affermare di aver visto dal vivo delle leggende, ed i Buzzcocks, è di loro che sto parlando, lo sono a pieno titolo

Buzzcocks: a Roma arrivano le leggende del punk inglese

 

Nati nel 1976 a Bolton, il gruppo capitanato da Pete Shelley e Steve Diggle forma la cosiddetta Holy Trinity inglese del punk insieme a Sex Pistols e Clash con 8 album in studio all’attivo e hit senza tempo. Vi ricordate come “What doI get?”, poco tempo fa arrivò perfino su Guitar Hero.

Più di trent’anni di carriera e qualche cambio di formazione lungo il proprio cammino (su tutti quello di Devoto agli albori), non hanno cambiato il marchio di fabbrica.

La storia ad ogni modo la sapete ma è il presente che va raccontato e in qualche modo stupisce.

Pete si presenta in nero, barba bianca e decisamente sovrappeso. Più schivo e sornione è l’esatto opposto del sodale di sempre: Steve Diggle. E’ lui, quasi in total white chitarra compresa, a catalizzare l’attenzione del pubblico che è tra i più eterogenei che siano capitati ultimamente. Punk, ma non solo, tutt’altro e di tutte le età.

Entrambi voce e chitarra, ora si completano con Chris Remmington al basso (quasi invisibile sul palco ma dalla resa acustica preziosa) e Danny Farrant a spingere alla batteria, compagno di viaggio dal 2006.

Le leggende sono vive eccome: non è uno di quei concerti di dinosauri tirati fuori dal freezer poco prima del live.

I 22 brani in scaletta vanno via spediti come un treno. Non una pausa, non una esitazione eccezion fatta per l’uscita di qualche minuto per i soliti bis in programma. A farla da padrone è il primo album della loro carriera: “Another music in a different kitchen” datato 1978.

Da “Fast car” a “Get on your own” passando per “Fiction Romance”. L’immancabile “What do I get?” con la quale si chiude la prima parte della set list e la chiusura al fulmicotone con “Orgasm Addict” e “Oh Shit”.

Quasi inutile dire che dopo tre brani di riscaldamento lo zoccolo duro non ha più freni e il pogo lascia il posto al bodysurfing: è poppunk, ma sempre punk ragazzi miei!

Altri 5 brani arrivano dal loro secondo lavoro con la hit “Ever fallen in love” a risplendere di luce nuova su tutte le altre. Gli spiccioli se li dividono soprattutto il terzo e il quarto album.

Location perfetta e prestazione dei 4 in gran spolvero…il tutto per appena 10 euro.

Serata da incorniciare che i Buzzcocks cercheranno di replicare in giro per il mondo. Ad agosto appena tre date tra Norvegia, Repubblica Ceca e Regno Unito per riprendere a settembre con 8 live negli Stati Uniti e far poi ritorno in Patria.

 

 


La scaletta del concerto:

Boredom
Fast cars
I don’t mind
Autonomy
Get on our own
Whatever happened to?
When love turns around
Girl from chainstore
Sick city
Fiction romance
Pulsebeat
Nothing left
Noise
Annoys
Breakdown
U say u don’t love me
Promises
Love you more
What do I get?
Harmony in my head
Ever fallen in love
Orgasm addict
Oh shit